
TORINO - Quando un danno oggettivo può evolvere in opportunità. Il Toro attuale dimostra che se l’ambiente è sano, e i risultati arrivano, c’è quasi sempre la possibilità di aprire una spazio di positività pur partendo da una situazione negativa. Tale è stata la direzione di gara di Doveri nell’ambito della trasferta di Monza: l’arbitro della sezione di Roma - bocciato dal designatore Rocchi per i troppi errori commessi ai danni dei granata - ha ingiustamente annullato a Rodriguez un gol per un presunto, precedente fallo di Zapata su Caldirola, quindi negato un solare rigore per fallo di Gagliardini su Lazaro al 94’. Lazaro che viene agganciato, ma che non cade a terra come già aveva fatto Seck, in Coppa Italia, stoppato in maniera irregolare da Monterisi: affinché non passi il concetto per cui buttarsi sia necessario per ottenere un calcio di rigore, lo stesso Rocchi ha rimarcato alla classe arbitrale la necessità di prestare attenzione al contatto, e questo al netto del fatto che poi il giocatore cada, si lasci cadere o resti in piedi.
Reazione
Riepilogati i fatti di Monza che si portano dietro il torto subito in Coppa, si vuole ora spostare l’attenzione sulla reazione di una parte consistente dello spogliatoio granata. Esaurita la legittima rabbia per quanto subito, sfogata la frustrazione per quella che senza le mancanze di Doveri sarebbe molto probabilmente stata la terza vittoria consecutiva del Toro di Juric (mai successo, nei due anni e mezzo con il croato in panchina), all’interno dell’U-Power fu Brianteo si è immediatamente manifestata la voglia di reagire, di prendersi quanto è stato tolto fin dal prossimo appuntamento: la gara di Bologna di lunedì 27. Un appuntamento lontano, visto che è appena iniziata la sosta per le nazionali (il Toro ha goduto di due giorni di riposo e riprenderà ad allenarsi oggi), ma che la squadra ha iniziato a traguardare fin dai minuti seguenti il pari di Monza.
