Un solo gol, ma tante prestazioni confortanti. L’ultima a Monza dove ha servito l’assist a Ilic e tenuto sotto pressione la difesa di Palladino con la sua prestanza fisica. Duvan Zapata non ha deluso le aspettative, ma adesso il Toro gli chiede anche i gol, quelli che segnava in un passato neppure troppo lontano. Obiettivo: superare la doppia cifra.
Ma procediamo con ordine. Il primo settembre, un po’ a sorpresa, Zapata passò al Toro. Arrivò in granata in condizioni fisiche precarie, ma con ottimi propositi: "Sono qui per aiutare il Toro". E lo stesso Juric, qualche giorno dopo, ammise: "Con Duvan faremo un lavoro particolare che eviti gli infortuni che ha avuto a Bergamo. Vogliamo portarlo nella condizione dei suoi anni più belli all’Atalanta, quando segnava tante reti". Detto, fatto. L’inizio del lavoro mirato è stato eseguito nella prima pausa riservata alle nazionali, il secondo è cominciato ieri. Nel primo periodo, il colombiano ha lavorato molto sulla parte fisica: massa muscolare e potenza, soprattutto. Da ieri è iniziata la fase di scarico che lo dovrebbe portare ad essere più esplosivo, agile dentro l’area di rigore, rapido nei movimenti, pronto a scattare o a girarsi per concludere in porta. Tanti tiri, da tutte le posizioni, e colpi di testa. Un lavoro studiato dal responsabile della preparazione fisica Barbero e da Juric. Duvan, dunque, lavorerà molto con gli elastici e trascinerà pesi per più metri proprio per... snellire e velocizzare i suoi movimenti.
Obiettivo doppia cifra
Detto questo, Duvan Zapata è diventato un trascinatore anche senza fare i gol. L’attaccante colombiano ha conquistato il mondo granata, nonostante sia fermo alla rete realizzata alla Roma il 24 settembre, che valse al Toro il punto del pari. "La mia missione personale è tornare in doppia cifra dopo un’annata condizionata da noie muscolari", aveva dichiarato nel giorno della presentazione. E difatti sta dando un apporto significativo e soprattutto continuo. A Monza - lo ricordiamo - è stato il migliore in campo: basti pensare agli assist per i gol di Rodriguez (erroneamente annullato dall’arbitro) e Ilic, ma soprattutto le tante palle difese dagli interventi degli avversari in maniera che la squadra potesse risalire il campo e la difesa respirare. In più, alcune sue conclusioni pericolose in porta. Un comportamento che piace tantissimo a Juric, che ai suoi attaccanti chiede di tornare nei momenti di difficoltà.