Karamoh rivede la luce: scossa al Torino e assist per Zapata

Dentro a 18 minuti dalla fine, dà una scossa: era da fine agosto che non giocava così tanto in un match di campionato
Karamoh rivede la luce: scossa al Torino e assist per Zapata© foto federico gaetano -ag aldo l

Yann Karamoh è stato uno dei protagonisti della parte finale di Frosinone-Torino ed è tornato a giocare qualche minuto in più dopo tre mesi e mezzo. La sua ultima partita con più minutaggio in A risale al 26 agosto, quando il Milan strapazzò i granata per 4-1. In quell’occasione giocò per 31 minuti. Ieri, 18 più i 5 di recupero. Prima del Milan, la sua unica gara da titolare in campionato: alla prima giornata col Cagliari. Dopo il Milan, solo minuscoli spezzoni, fino a ieri. Meglio di niente, no? Ha ravvivato l’azione con un paio di spunti interessanti, senza però riuscire a incidere come avrebbe voluto: ha subito servito un assist d’oro a Zapata e provato una conclusione alla fine, debole.

Qualcosa ha fatto, comunque. Dopo aver cominciato la partita dalla panchina, Ivan Juric lo ha mandato in campo sperando che con il suo dinamismo e la sua imprevidibilità potesse cambiare le sorti del match. Lui e Seck dentro, dunque. E qualcosa di buono, come ha sottolineato lo stesso tecnico croato, i due hanno fatto. Di sicuro Karamoh ha dimostrato di essere pronto in caso di necessità. La stagione è lunga e complicata e per puntare all’Europa ci sarà bisogno di tutti, l’importante sarà farsi trovare motivati come il franco-ivoriano ha dimostrato a Frosinone, anche se alla fine non è arrivata la vittoria che serviva alla squadra per compiere un importante salto in avanti in classifica.

Le parole di Karamoh

Al termine della partita, a Torinho Channel il giocatore ha commentato il suo ritorno in campo dopo tanti allenamenti e rare apparizioni finali. «Ho atteso il mio momento, lavoro ogni giorno per questo tipo di partite, per entrare e fare gol. Aspetto il mio turno allenandomi con determinazione per avere la giusta cattiveria, non mi perdo d’animo nei momenti brutti e non mi esalto in quelli belli, il mio obiettivo resta sempre rendermi utile quando serve. E sono convinto che alla fine mi toglierò delle soddisfazioni assieme a tutti i miei compagni». Continua. Spiega quello che il tecnico voleva da lui: «Mi ha chiesto di giocare e fare le cose che so fare, di stare molto vicino a Zapata. Ho cercato il gol e l’ultimo passaggio, voglio segnare, cerco la rete proprio come Duvan». Non è stata una partita facile. «C’è stata battaglia sin da subito, è stato un match difficile e lo sapevamo. I cambi sono stati importanti, hanno portato più freschezza. Il gruppo è unito, tiriamo tutti dalla stessa parte con grande voglia di portare il Toro in alto. E infine un’occhiata ai prossimi appuntamenti, davvero fondamentali per capire il tipo di campionato che affronterà il Toro.«Dopo la vittoria con l’Atalanta servivano altri punti e adesso ci aspettano due partite davanti ai nostri tifosi, contro Empoli e Udinese, per rialzare di nuovo la testa». L’obiettivo è conquistare sei punti per avvicinare il sogno europeo.

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