"Ha qualità che ricordano Savicevic"
Mesi prima che la squadra più potente della Serbia lo arpionasse a Novi Sad per portarlo senza tante discussioni a Belgrado, Zbiljic, il presidente del Vojvodina, aveva sentenziato, per mettere il suo gioiellino in vetrina: «Ha qualità che ricordano Savicevic, è un mancino completo con grandissimi margini di miglioramento, lo seguono vari club italiani e ha talmente tanto talento che potrebbe già giocare anche in Serie A». Ma poi la Stella Rossa si intromise, anche gli agenti giocarono le loro carte e l’influenza dei soldi e del potere fece piazza pulita dei sogni dei tifosi di Novi Sad: arrabbiatissimi, quando Uros fu venduto ai “nemici” di Belgrado. Lo stesso presidente Zbiljic, quello di Savicevic, cambiò in fretta mood e parole. E inveì contro il giocatore, lo criticò aspramente. Kabic si presentò alla Stella Rossa dopo aver rimosso dal suo profilo Instagram tutte le foto con la maglia del Vojvodina.
Kabic, le difficoltà a Belgrado
Una volta a Belgrado, però, l’ha vista meno: difficoltà di ambientamento, livello tecnico e pressioni maggiori, più concorrenza e meno santi protettori rispetto a casa sua. In questi mesi ha potuto giocare solo per 169 minuti suddivisi in 6 spezzoni tra campionato, Coppa nazionale e Champions (contro il City). Nonostante tutto, il ct della Serbia, Stojkovic, lo scorso settembre annunciava: «Un giorno lo convocherò, lo aspetto. Kabic è un giocatore molto interessante, di talento, con un grande potenziale. Per ora non posso chiamarlo perché sta giocando troppo poco nel suo club: se no l’avrei già portato con me. Continuerò a osservarlo con molta attenzione, lo merita». Dall’Under 15 alla 21, finora Kabic è stato convocato in tutte le nazionali giovanili (14 partite, 4 gol).