Torino, il casting per la panchina entra nel vivo: i candidati

Per il club granata scelte da indirizzare entro un mese. Cairo spera che Juric tenga viva la rimonta per l’Europa.

Per dire: magari adesso Juric batte il Lecce e la Lazio, si rimette in corsa per l’Europa, magari poi vince anche il derby (al Toro non capita da 9 anni: ci han già provato 6 allenatori), infine va a giocarsi il tutto per tutto contro Milan e Atalanta nelle ultime due giornate di maggio. Può ancora essere tutto, pur se l’indice delle probabilità è ben diverso da quello delle possibilità. Intanto Ivan continua a guardarsi attorno. E il West Bromwich (B inglese) lo mette concretamente nel mirino. Volete che da un mese e mezzo Cairo e Vagnati non abbiano più parlato di allenatori e che il dt sia stato impermeabile alle opportunità di discussione con agenti e intermediari durante il mercato invernale? E in questi giorni? Tra la bufera Juric-tifosi (e quel suo: «resto solo se vado in Europa») e la doppia mazzata con Salernitana e Sassuolo? Il casting entra nel vivo, insomma. Certo, Cairo si augura che Juric tenga viva la rimonta per l’Europa (in ogni caso farebbe comodo a tutti), ma bisogna essere anche realistici e non solo speranzosi. Tanto più se un rapporto appare logoro sotto vari aspetti, nonché depauperato di motivazioni.

Torino, opzione Vanoli

C’è Paolo Vanoli, 51 anni, quale alternativa: lo si rivelò tempo fa. Ha qualità da tecnico e da tattico, esperienza e motivazioni da vendere: dal 2010 al ’17 ct nelle giovanili azzurre (vicecampione europeo U17 e U19), una FA Cup col Chelsea e uno scudetto con l’Inter sempre da vice di Conte, la Coppa di Russia alzata in prima fila con lo Spartak nel maggio ’22, il ritorno in Italia per la guerra, infine lo splendido ciclo aperto a Venezia nel novembre di due anni fa: dalla lotta per la salvezza (ereditata) ai playoff conquistati, e ora un campionato ai vertici con la promozione quale obiettivo, a un solo punto dalle seconde. Vagnati ha già sviluppato ripetuti e concreti sondaggi, attorno a Vanoli. Da dicembre. Il tecnico ha una clausola rescissoria sempre valida: 600 mila euro se è in B, un milione se è in A. La scelta avrebbe i suoi tanti bei perché, difatti il profilo piace, ma Cairo non vuole forzare i tempi, affrettare una decisione così strategica e fondamentale. Però di qui a un mese e mezzo al massimo le scelte dovranno essere indirizzate. Le partite per gli allenatori, per via dell’effetto domino, entrano nel vivo da aprile. Bisogna saper arrivarci con idee arate: obiettivi primari, alternative di valore.

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Torino, i nomi per il dopo Juric

Il Torino, per esempio, effettuerà un nuovo tentativo per Igor Tudor, 45 anni, ex Verona dopo Juric (fece perfino meglio di Ivan), poi l’impresa a Marsiglia in una mezza polveriera (3° posto e addio per scelta: 2023). Croato come Juric, ma con visioni e atteggiamenti differenti. In autunno era una chimera: i segnali erano di un allenatore libero di scegliere, con ambizioni, progetti e stipendi da Champions. Un tentativo il dt lo rifarà di certo: molto più concreto, a questo punto. E non ci stupiremmo nemmeno se fosse Cairo a chiamarlo a sorpresa, per vedere l’effetto che fa. Ma i vertici granata seguono pure Raffaele Palladino, giovanissimo (39 anni), dal ’22 in ascesa col Monza. Intriga, però attorno a Raffaele vengono diffuse ambizioni già extra-large. In Brianza è in scadenza: aspetterà con interesse l’effetto domino. Per dire: Lopetegui al Milan? Conte o Italiano al Napoli? Chi a Firenze, nel caso? Thiago Motta via da Bologna all’estero? Però con Saputo ora in prima fila è un po’ meno scontato. E la Roma, con De Rossi? Raggiungerà l’Europa? E Dionisi, in uscita dal Sassuolo e chiacchierato (come lo stesso Vanoli e Di Francesco) proprio a Bologna?

Poi c’è Rino Gattuso, 46 anni, ex Milan, Napoli, Valencia, vecchio pallino di Cairo (più volte in epoche diverse), sicuramente stimato. E in pole appena la scorsa primavera, persino meno di un anno fa, in caso di risoluzione anticipata chiesta da Juric. Difficilmente Gattuso resterà nel tempestoso ambiente di Marsiglia. Anche la classifica non lo aiuta: il rinnovo automatico scatterebbe in caso di 4° posto come minimo (preliminari di Champions), ma oggi l’Om è 7 punti sotto. E con grossi problemi di formazione per il pur mai arrendevole Rino: che ora ha annunciato un cambio di strategia, nello spogliatoio.

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Per dire: magari adesso Juric batte il Lecce e la Lazio, si rimette in corsa per l’Europa, magari poi vince anche il derby (al Toro non capita da 9 anni: ci han già provato 6 allenatori), infine va a giocarsi il tutto per tutto contro Milan e Atalanta nelle ultime due giornate di maggio. Può ancora essere tutto, pur se l’indice delle probabilità è ben diverso da quello delle possibilità. Intanto Ivan continua a guardarsi attorno. E il West Bromwich (B inglese) lo mette concretamente nel mirino. Volete che da un mese e mezzo Cairo e Vagnati non abbiano più parlato di allenatori e che il dt sia stato impermeabile alle opportunità di discussione con agenti e intermediari durante il mercato invernale? E in questi giorni? Tra la bufera Juric-tifosi (e quel suo: «resto solo se vado in Europa») e la doppia mazzata con Salernitana e Sassuolo? Il casting entra nel vivo, insomma. Certo, Cairo si augura che Juric tenga viva la rimonta per l’Europa (in ogni caso farebbe comodo a tutti), ma bisogna essere anche realistici e non solo speranzosi. Tanto più se un rapporto appare logoro sotto vari aspetti, nonché depauperato di motivazioni.

Torino, opzione Vanoli

C’è Paolo Vanoli, 51 anni, quale alternativa: lo si rivelò tempo fa. Ha qualità da tecnico e da tattico, esperienza e motivazioni da vendere: dal 2010 al ’17 ct nelle giovanili azzurre (vicecampione europeo U17 e U19), una FA Cup col Chelsea e uno scudetto con l’Inter sempre da vice di Conte, la Coppa di Russia alzata in prima fila con lo Spartak nel maggio ’22, il ritorno in Italia per la guerra, infine lo splendido ciclo aperto a Venezia nel novembre di due anni fa: dalla lotta per la salvezza (ereditata) ai playoff conquistati, e ora un campionato ai vertici con la promozione quale obiettivo, a un solo punto dalle seconde. Vagnati ha già sviluppato ripetuti e concreti sondaggi, attorno a Vanoli. Da dicembre. Il tecnico ha una clausola rescissoria sempre valida: 600 mila euro se è in B, un milione se è in A. La scelta avrebbe i suoi tanti bei perché, difatti il profilo piace, ma Cairo non vuole forzare i tempi, affrettare una decisione così strategica e fondamentale. Però di qui a un mese e mezzo al massimo le scelte dovranno essere indirizzate. Le partite per gli allenatori, per via dell’effetto domino, entrano nel vivo da aprile. Bisogna saper arrivarci con idee arate: obiettivi primari, alternative di valore.

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