Toro, un altro esame per il terzetto di ferro

Fiducia a Djidji-Lovato-Masina, titolari con il Lecce. Malgrado le tante e prolungate assenze gravi di questa stagione il reparto arretrato è il terzo del campionato

Peer Schuurs a destra, Alessandro Buongiorno al centro e Ricardo Rodriguez a sinistra: era questa la difesa del Torino che Ivan Juric ha schierato contro il Cagliari, alla prima giornata di campionato. Tutti e tre la partita contro la Lazio di questa sera la vedranno da semplici tifosi, perché costretti ai box da infortuni. Tra campo e panchina ci saranno giocatori i cui nomi in quel 21 agosto, quando la Serie A è iniziata, non comparivano nemmeno in distinta: Adam Masina era all’Udinese, Matteo Lovato alla Salernitana, Saba Sazonov alla Dinamo Mosca. Soltanto Koffi Djidji era un tesserato del Torino, ma era ancora alle prese con l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per praticamente tutta la prima parte della stagione. La prima volta in cui il tecnico granata è stato costretto a modificare il proprio assetto difensivo è stata proprio nella partita d’andata contro la Lazio, giocata il 27 settembre: nel primo tempo la squadra granata perse Buongiorno per un problema muscolare e a entrare al suo posto fu Sazonov, all’esordio assoluto con la maglia del Torino. Da quella giornata in poi la retroguardia granata è cambiata varie volte eppure, nonostante, in campo siano scesi di volta in volta calciatori differenti, non ha mai perso quella solidità che è il vero punto di forza in questa stagione.

Terza miglior difesa

Quella del Torino è la terza miglior difesa del campionato con appena 20 reti subite (solo Inter e Juventus, con 12 e 17 gol, hanno fatto meglio) e Vanja Milinkovic-Savic per 12 volte ha mantenuto inviolata la porta, due delle quali contro squadre che, proprio come la Lazio, sono in questo momento davanti al Torino in classifica: l’Atalanta e il Napoli. Le tante assenze per la partita di questa sera (alla lista degli indisponibili si è aggiunto anche Mergim Vojvoda) certamente preoccupano Juric, lo ha ammesso lui stesso in conferenza stampa, ma l’allenatore spera che, ancora una volta, la squadra sappia ergere il solito muro davanti all'area e non concedere tante occasioni ai biancocelesti.

Una speranza dettata dal fatto che Masina in queste prime partite ha sorpreso, facendosi trovare subito pronto, riuscendo anche nell’intento di non far pesare affatto l’assenza di un giocatore importante come Rodriguez, nonostante nella prima parte dell’anno all’Udinese avesse giocato poco. Poi Lovato - che ancora una volta dovrebbe essere preferito a Sazonov al centro delle linea a tre per sostituire Buongiorno - ha dato buoni segnali contro il Lecce, dopo che nella partita dell’esordio da titolare contro il Sassuolo non aveva certo brillato. Il difensore veneto ha inoltre una motivazione in più per fare bene, considerato che è arrivato al Torino in prestito e in ballo c’è il suo riscatto. Djidji è invece una garanzia: da quando si è ripreso il proprio posto da titolare sulla destra ha sempre disputato ottime partite. Ora non è al meglio, ma proverà a stringere i denti per dare una mano alla squadra con la propria esperienza, nonostante il problema alla caviglia accusato negli ultimi giorni. Se non ce la dovesse fare, la prima alternativa è Adrien Tameze, vero e proprio jolly di questo Torino, che è stato però fermato nelle ultime ore dalla febbre: le sue condizioni di salute verranno monitorate fino all’ultimo per capire se potrà essere o meno della gara.

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