Torino, Lazaro vede Napoli e accende la fantasia: la tentazione di Juric

All’andata contro gli azzurri l’esterno austriaco disputò la miglior gara del campionato. Suo l’angolo per Buongiorno nel 3-0 di gennaio. E fece espellere Mazzocchi

TORINO - All’andata si rivelò una spina nel fianco del Napoli, entrando negli episodi decisivi - assist a Buongiorno e fallo subito da Mazzocchi che porta al rosso dell’ex della Salernitana- e riproponendosi come nei primi tempi in granata, da prezioso stantuffo dotato di piede educato per i cross. Purtroppo per Juric un’eccezione: di Lazaro nel Toro ci sono stati due periodi distinti. I mesi che sono andati da agosto 2022 a gennaio 2023, quindi i successivi. In Italia, dopo le esperienze con Newcastle, Borussia Moenchengladbach e Benfica, era tornata la miglior versione dell’austriaco. In buone condizioni fisiche, e desideroso di esprimere quanto nell’Inter non aveva potuto o saputo tirare fuori. Le prestazioni positive si erano susseguite fino a gennaio, esattamente fino all’8. All’Arechi di Salerno il terzino subì la rottura del legamento crociato del ginocchio. Un brutto ko dal quale ha faticato a riprendere. Nonostante una seconda parte di stagione poco convincente, ma memore degli albori, in estate il Toro ha deciso comunque di investire, su Lazaro: il 23 agosto vengono stanziati e spesi 4 milioni, per rilevare il cartellino del giocatore dall’Inter. Il reparto viene quindi confermato guardando all’austriaco e a Vojvoda, ai quali vengono aggiunti Bellanova e in un primo tempo Soppy. Che però non trova mai aderenza col Toro di Juric, finendo per partire a gennaio con direzione Schalke (al suo posto è arrivato Masina). Chiare le gerarchie: Bellanova è l’inamovibile a destra, mentre a sinistra Lazaro è spesso il favorito, ma il suo posto è insidiato da Vojovda. O Masina, detto che contro la Fiorentina l’allenatore ha preferito abbassare a braccetto l’italo-marocchino alzando in corsia Rodriguez.

Lazaro, decisivo all'andata contro il Napoli

Sperimentazioni legate alle non ideali condizioni fisiche dell’austriaco. Il quale si candida a riprendere il proprio posto nella sfida che chiude il poker contro le dirette concorrenti dei granata. Juric spera nel crescendo, dopo le sconfitte contro Lazio e Roma e il pari interno contro la Fiorentina. Quello sconfitto all’andata era un Napoli diverso, nel pieno di una crisi partita con Garcia e dalla quale Mazzarri non è riuscito a far uscire i partenopei. Ora rimessi in sesto da Calzona, ma comunque in ritardo di otto punti dal Bologna che in questo momento, occupando il quarto posto della classifica, andrebbe in Champions. Dal Napoli - settimo a quota 43 -, il Toro dista invece sei punti. L’obiettivo dei granata è dimezzare lo svantaggio, prima di andare a Udine nella sfida che anticiperà la sosta. Dopo la quale per Juric ci saranno due gare nelle quali battere il ferro: una interna contro il Monza e l’altra a Empoli. Ritrovare adesso il miglior Lazaro è importante, per un tecnico che messa a punto la corsia destra deve invece ancora lavorare per rendere incisivo il Toro a sinistra. L’ex dell’Inter - che spesso batte angoli e punizioni -, ha piede per innestare Zapata (e auspicabilmente i fin qui spuntati Sanabria e Vlasic), ma gli è per ora mancata la brillantezza per creare superiorità numerica e rendersi davvero pericoloso al cross. Negli ultimi giorni la sua condizione è comunque cresciuta: se starà bene, contro il Napoli toccherà a lui. Nella speranza, coltivata da Juric, che quella di Lazaro possa essere una prestazione sulla falsariga di quella dell’andata.

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