Gilardino rinnova con il Genoa ma il Toro c'è. Palladino, possibilità concreta

Tra gli allenatori in corsa per sostituire Juric, Cairo e Vagnati tengono sotto osservazione anche Italiano
Gilardino rinnova con il Genoa ma il Toro c'è. Palladino, possibilità concreta© /Agenzia Aldo Liverani Sas

La priorità del Genoa - alla voce allenatore - resta quella di andare avanti con Alberto Gilardino. Al tecnico di Biella, dopo la promozione in Serie A e la salvezza tranquilla conquistata alla prima esperienza nella massima serie, è stata recapitata la prima vera offerta da parte del club rossoblù dopo i sempre più frequenti contatti nelle ultime settimane col procuratore Alessandro Moggi. Sul tavolo c’è un contratto triennale da 1 milione a stagione, una cifra che in sostanza va a raddoppiare i 500.000 euro più bonus che ora percepisce Gilardino. Non solo: allegata c’è anche una clausola che consentirebbe al tecnico di liberarsi, in caso di offerta ritenuta migliorativa (quale Gilardino potrà ritenere essere quella di Cairo), e alla società di monetizzare almeno un po’ l’eventuale addio.

Futuro Gilardino: tra permanenza ed altri lidi

Gilardino meno di due anni fa venne promosso dalla Primavera per guidare la prima squadra dopo l’esonero di Blessin. Lo stesso allenatore, il cui contratto com’è noto scade a giugno, ha più volte ribadito di essere molto legato all’ambiente rossoblù pur facendo capire di voler parlare con la società del progetto tecnico e delle prospettive di mercato, in entrata come in uscita, per il futuro. Le recenti dichiarazioni del ceo Blazquez («Vogliamo tornare in Europa entro due anni») confermano le ambizioni di una società che sarà chiamata in estate, visto l’accordo di ristrutturazione del debito firmato con l’agenzia delle entrate, almeno a una cessione per rispettare il saldo attivo sul mercato. Il futuro più incerto resta quello di Gudmundsson, per cui non mancano grandi pretendenti. Un Genoa dalle ambizioni europee, al netto di una partenza eccellente, potrebbe essere sposato in pieno dallo stesso Gilardino, al di là della concorrenza di Torino e Fiorentina. E il Genoa, almeno fino a quando non dovesse arrivare una scelta diversa da parte del diretto interessato, al momento non sembra puntare su altri profili per la sua panchina.

Il Torino saluta Juric: "Gila" nell'orbita dei sostituti

Gilardino è così una possibilità concreta per i granata, che dopo un triennio sono destinati a salutare Juric: l’uomo che ha restituito dignità all’ambiente lasciando alle spalle la lotta per la salvezza, ma tecnico che, salvo colpi di scena in questo finale di stagione, non è riuscito a compiere il passaggio importante: portare una squadra solida nelle Coppe europee. L’allenatore e il gruppo di giocatori avrebbero potuto offrire un rendimento maggiore, ma oggettivamente chi è davanti al Toro ha qualcosa in più. Sul piano tecnico, o del gioco guardando al Bologna che vuole entrare in Champions e che è la grande sorpresa di questo campionato. All’interno del quale il Genoa neopromosso è la prima delle piccole, dodicesimo - a sette punti dal Torino - e con tanti punti persi nei finali di gara. Quella dei rossoblù è però indubbiamente una stagione positiva, per quelli che erano i presupposti, cioè una tranquilla salvezza al ritorno in Serie A.

Gilardino-Palladino: ex attaccanti dai destini incrociati

Chi aveva qualche ambizione in più, dopo aver chiuso alla prima in assoluto nel massimo torneo italiano all’undicesimo posto e a una sola lunghezza dai granata, è il Monza. Anche adesso accodato al Toro, ma con 3 punti di distanza. Un Monza che aveva svoltato dopo la decisione di avvicendare l’allenatore della promozione, cioè Stroppa, con Palladino. Promosso dalla Primavera in virtù di una scommessa, vinta, da Galliani. Palladino ha prima portato i brianzoli a centroclassifica, e adesso lì in mezzo li ha pure strutturati. Sull’ex attaccante resta forte il Toro, con pure il Bologna che saluterà Thiago Motta, e la Fiorentina che darà l’addio a Italiano a guardare interessate verso Monza. Gilardino e Palladino rappresentano per certi versi una scelta simile: il primo ha leggermente più esperienza, avendo guidato anche Rezzato in D, Pro Verceli e Siena in C (i toscani pure in D), prima del Genoa promosso in A e quindi salvato. Palladino ha invece esordito in A nel Monza, dimostrando però subito di possedere e saper esercitare il carisma per essere primo allenatore. Sono comunque profili simili, giovani, provenienti dalla Primavera, e con voglia di confrontarsi con una società di medie, alte ambizioni come è il Toro.

Occhio a Italiano: il tecnico intriga il Torino

Tra i molti che cambieranno in estate si è fatto cenno a Italiano, altro papabile per la panchina granata. Qui si andrebbe nel segno della continuità tattica, viste le tante similitudini tra Italiano e Juric, ma in attacco andrebbero reperiti gli esterni offensivi che il tecnico viola gradisce, quelli silurati a gennaio per mancanza di rendimento nonché per la scelta di Juric di puntare sul modulo con le due punte. Si ricorderanno le partenze di Radonjic, Karamoh e Seck con l’arrivo di Okereke. Parlare di mercato è prematuro, prima il Toro è chiamato a non mollare fino in fondo in questo campionato, contestualmente Cairo e Vagnati dovranno iniziare a preparare la prossima stagione annunciando il nome dell’allenatore.

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