Toro, nuova promessa di Cirio: "Avanti col Museo al Filadelfia"

Il presidente della Regione: "Il nostro impegno è doveroso per ragioni storiche, sociali, culturali e etiche. Sarebbe un richiamo importante anche per il turismo"

Sono passate da poco le 8 e mezzo del mattino quando saliamo per la prima volta nella giornata a Superga. Sulla strada, un tornante dopo l’altro, ciclisti impegnati nel massimo sforzo e parecchi altri tifosi a piedi, tutti già protesi verso questo pellegrinaggio laico, rituale, imprescindibile per chi ha il sangue granata nelle vene. Lassù sul colle, sul piazzale ai lati della basilica, arresta la sua corsa anche un’automobile della Regione Piemonte. Scende il presidente Alberto Cirio. Dirà pochi minuti dopo davanti alla lapide che ricorda le 31 vittime, una volta deposti i fiori: «È il 4 maggio, per cui ciò che è più importante da celebrare non è il Giro d’Italia, ma il Grande Torino. Per questo sono salito qui a Superga così presto. A nome della Regione e di tutti i piemontesi, per rendere onore al merito e alla memoria di quei poveri ragazzi che erano su quell’aereo, di quei campioni e di tutti i caduti di 75 anni fa. Ogni 4 maggio diventiamo tutti del Torino, ci sentiamo tutti del Torino, siamo tutti del Torino».

Le parole di Cirio

Un impegno morale e istituzionale che deve allargarsi anche al futuro, concretamente: lo ripetiamo, il ricordo del Grande Torino non può essere ristretto solo a un esercizio di bello stile, di retorica linguistica trasportato dal venticello dell’elegia, dell’epica, del mito e della commiserazione pietistica. E allora gli chiediamo del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata da realizzare al Filadelfia: non può che essere questo il prossimo traguardo da raggiungere, 7 anni dopo l’inaugurazione del centro sportivo. Cirio: «Come Regione abbiamo sostenuto la Fondazione Filadelfia fin dagli albori, fin dalla sua costituzione agli inizi del nuovo secolo. E lo abbiamo fatto in molti modi con una presenza attiva e concreta, non solo meramente istituzionale. Il contributo ovviamente più importante è stato aver devoluto quei 3,5 milioni di euro (giunte precedenti; stessa cifra stanziata anche dal Comune di Torino; ndr) per la ricostruzione del Filadelfia. Però il completamento di quell’area non è stato ancora portato a termine, è vero». Come da statuto della Fondazione, «manca ancora la realizzare tutto il terzo lotto, ovvero l’edificazione, la realizzazione di un museo dedicato al Grande Torino e alla storia granata. Come sapete, è un progetto che ci sta assolutamente a cuore».

Ricca e la costruzione del Museo

Possiamo aprire una parentesi, allora. Ciclicamente negli ultimi anni l’assessore regionale allo Sport, Fabrizio Ricca, aveva dichiarato a Tuttosport che «la Regione è pronta in qualsiasi momento a garantire un nuovo contributo economico significativo per la costruzione del museo. Museo che oltretutto è previsto dallo statuto stesso della Fondazione Filadelfia, che gestisce l’area. Proprio per questo ho, abbiamo cercato di coinvolgere il presidente Cairo con ripetuti pubblici appelli, affinché si dia tutti assieme il via alla nuova fase dei lavori: incontriamoci, parliamone, facciamo qualcosa… Però Cairo non ha mai voluto raccogliere l’appello». Richiudiamo la parentesi, adesso.

L'impegno della Regione

Ieri mattina, il governatore del Piemonte ha di nuovo garantito l’impegno della Regione. Così Cirio, con al fianco Stefano Allasia (presidente del consiglio regionale) e Gianluca Vignale (capo di gabinetto della giunta): «In questo 4 maggio, a 75 anni dalla tragedia di Superga, rinnoviamo l’impegno a promuovere e compiere nuovi passi dedicati alla nascita del museo al Filadelfia e al completamento dei lavori in quell’area tanto importante». Pro memoria: della Fondazione Filadelfia fanno parte da sempre il Comune, la Regione, il Torino e più associazioni di tifosi. Nei piani vi è lo spostamento al Fila di quello splendido scrigno del Museo del Grande Torino e della Leggenda granata, ormai da molti anni a Villa Claretta a Grugliasco, prima cintura di Torino (Museo aperto e gestito dall’associazione di tifosi volontari, senza fine di lucro, Memoria storica granata). Sempre Cirio: «Impegnarci per far sorgere il museo al Filadelfia è doveroso per ragioni storiche, sociali, culturali e sportive, anche etiche. E aggiungo: diventerebbe pure un’attrazione, un richiamo in più per i turisti che vengono a visitare Torino e il Piemonte. È una cosa giusta e utile, insomma».

La provocazione di Cairo

Tuttavia risuonano ancora quelle frasi di Cairo dell’altro ieri, proprio al Filadelfia, durante l’inaugurazione del pennone dedicato al dt del Grande Torino, Erno Egri Erbstein: «Voi della Fondazione avete un sacco di soldi… usateli!». Gelo tra tutti i presenti (immaginate poi i commenti sui social, a posteriori...), mentre uno dei membri del Cda della Fondazione, Domenico Beccaria, ribatteva: «L’importante è che non ci vengano chiesti per pagare le vele anti-spie installate qui al Filadelfia», con allusione alla richiesta comunicata in carta bollata dal Torino nei mesi scorsi (un milione di euro). Una richiesta contestata quasi all’unanimità dal Cda della Fondazione. Quasi, sì: difficile pensare che il rappresentante del Torino di Cairo censurasse il Torino di Cairo…

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