Toro, Buongiorno e l'Atalanta comunque nel destino

Il centrale sta bene e nell’ultima giornata ci sarà. Se ad agosto avesse detto sì, stasera giocherebbe la finale di Europa League: e domenica a Bergamo cercherà il pass Conference con il Toro

C’è chi le definisce coincidenze e le affida al caso, chi le chiama invece consequenzialità ponendole sotto leggi che casuali non sono affatto. Resta il fatto, curioso, di un’Atalanta che stasera si gioca la finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen, e di un Alessandro Buongiorno che sarebbe potuto essere in campo a Dublino, se la scorsa estate avesse accettato la proposta formulata dai nerazzurri (guardando al valore del cartellino c’era l’accordo tra Atalanta e Toro). Per chiudere il cerchio, il difensore domenica al Gewiss Stadium sarà al centro della difesa nella partita che potrebbe consegnare la Conference ai granata (ieri si è allenamento regolarmente e la sua condizione fisica è apparsa buona: il problema che aveva spaventato Juric è derubricabile a crampi ad entrambe le gambe). Dopodiché potrebbe aprirsi un nuovo capitolo, visto che come è comprensibile sia un giocatore maturato al suo livello chiede un salto di qualità alla propria carriera. L’obiettivo, conquistata la leadership tecnica (e morale) nel Torino è la Champions League, approdo naturale per un calciatore che è annunciato protagonista nella prossima edizione degli europei. Nella quale l’Italia di Spalletti si presenta da detentrice del titolo, dopo il successo centrato nel 2021 (la rassegna, prevista per il 2020, era stata posticipata per le conseguenze della pandemia).

Le contendenti

A tempo debito Buongiorno si guarderà attorno, consapevole del fatto che non avrà che l’imbarazzo della scelta: l’Inter è destinazione particolarmente gradita al ragazzo, ma i nerazzurri dovranno prima entrare nell’ottica di idee di sborsare i 40 milioni che chiede Cairo per il gioiello calcisticamente evoluto nel settore giovanile del Toro. In Italia anche il Napoli e il Milan - per arrivare alla Juve - sono disposte ad accogliere il centrale (che però, per ciò che è arrivato a significare per la tifoseria granata, non ha intenzione di passare in bianconero): le pretendenti italiane, tuttavia, è facile possano essere sorpassate da un club della Premier, considerato il gradimento del giocatore per il torneo e la possibilità di spesa delle inglesi, decisamente superiore rispetto alle società di Serie A (Chelsea e Tottenham già si sono mosse). Tutto ciò, comunque, a tempo debito.

Il presente

In questo momento l’orizzonte è più ristretto, e non arriva nemmeno all’Europeo (che scatterà il 14 giugno): adesso Buongiorno è unicamente rivolto alla prova di domenica, alla possibilità di entrare con i granata in Conference dopo aver battuto l’Atalanta. In estate rifiutata per appartenenza al Toro e dopo una notte di sofferte riflessioni. Un Toro che Alessandro sente al di là di quale sarà il suo prossimo club. E chissà che l’eventuale ingresso nelle coppe dei granata non induca il giocatore a confermare, per una ulteriore stagione, la sua permanenza al Filadelfia. Discorsi da congelare, e riprendere al termine del campionato. C’è un’ultima prova da affrontare, e con la determinazione che Buongiorno e compagni hanno messo in campo contro il Milan. «Le energie nascono dalla situazione che si è creata, abbiamo lavorato tantissimo e ora è il momento di tirare fuori tutto», diceva il numero 4 prima di scendere in campo contro rossoneri: un concetto replicabile anche in vista della trasferta di Bergamo. Appuntamento decisivo per un Torino che, ribaltata la gara di Verona, con il 3-1 al Milan si è regalato la grande opportunità di entrare nelle Coppe. Servirà tenere dietro il Napoli - la certezza vincendo contro la squadra di Gasperini - e contestualmente occorrerà il successo della Fiorentina nella finale di Conference contro l’Olympiacos.

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