La Maratona al Filadelfia per sostenere il Toro e contestare Cairo

Oggi pomeriggio allenamento a porte aperte: la squadra verrà ancora incitata, mentre proseguiranno i cori contro la proprietà
La Maratona al Filadelfia per sostenere il Toro e contestare Cairo© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Il derby, purtroppo. Magari ci sbagliamo, per carità, ma a 24 ore dalla partita allo Stadium facciamo davvero fatica a individuare un avverbio più acconcio nel vocabolario del Torino di Cairo. Ma anche un po’ di Cimminelli e Vidulich, però sempre facendo le debite proporzioni: nei loro minicicli, persino quei due infausti precedessori di U.C., non certo migliori, anzi (figurarsi! Con Cimmi si arrivò persino al fallimento, alla morte del club), riuscirono a battezzare una media punti un briciolo meno distruttiva contro la Juve, ed è tutto dire. Due sinonimi possibili per purtroppo, secondo la Treccani? Malauguratamente, sfortunatamente. «L’avverbio esprime dispiacere, rammarico, rimpianto, amarezza e simili per cosa che si considera spiacevole o dannosa».

Ci siamo di nuovo

Ecco, proprio così: e ci siamo di nuovo, purtroppo. Poi, certo, Vanoli non la può certo pensare in questa maniera, e tantomeno dovrà essere questo lo stato d’animo dei suoi ragazzi quando domani sera entreranno in campo. Però sia il tifoso già carico di esperienza, sia gli studenti alle Superiori (gli studenti col sangue granata nelle vene, intendiamo dire), ormai si avvicinano al derby con lo spirito di un condannato che sa già come andrà a finire, a meno di una grazia divina capace di scendere dal cielo non si sa bene perché. Una vittoria e 6 pareggi in 30 partite contro la Juve: nessuna squadra di Serie A vanta sentenze peggiori, più tragiche sotto il profilo agonistico. Tragiche per la gente del Torino, perché per tutte le altre tifoserie quelli dei granata contro la Juventus appaiono appuntamenti più che altro tragicomici: come a dire che non è una cosa seria, da decenni. Per i giocatori bianconeri è risultato spesso un allenamento, nei secondi tempi: e ci fermiamo qua.

S.O.S. per Vanoli

Anzi, no, non ci fermiamo qua. Messaggio nella bottiglia per Vanoli: per cortesia, va bene il fairplay, ci mancherebbe, ma magari si eviti che dopo la fine della partita, casomai arrivasse la 24ª sconfitta negli ultimi 31 derby (casomai...), i giocatori del Torino si facciano vedere sul prato felici di abbracciare gli avversari, prima di dedicarsi ad amene fotografie da scattare negli spogliatoi col sorriso sulle labbra e in mano la maglietta del goleador bianconero di turno, per poi diffonderle nel web (tutto già visto e rivisto in questi anni, persino dopo batoste per 4 a 0, senza alcun rispetto per i sentimenti dei tifosi, che intanto si divoravano il fegato). Basta e avanza la sconfitta, insomma.

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Porte aperte solo per il derby

Era nell’aria da giorni, ieri l’annuncio del club: «Il Torino comunica che l’allenamento» di oggi «allo stadio Filadelfia si svolgerà a porte aperte. I tifosi potranno assistere alla sessione pomeridiana accedendo all’impianto dall’ingresso di via Filadelfia a partire dalle ore 16,15». Grandissimi, quelli del Torino Fc: sembrano ricordarsi dei tifosi (o meglio: dell’apertura del Fila ai tifosi) solo quando ne hanno bisogno. Prima di perdere i derby, cioè. O, nel migliore dei casi (tranne l’eccezione del 2015 che ha confermato la regola), prima di pareggiarne qualcuno. Comunque sia, l’animo dei tifosi si sa com’è, quando la Juve incombe. Ce la caviamo con un modo di dire: si getterebbero anche nel fuoco pur di dare una mano ai giocatori, pagherebbero per sfangarla senza la milionesima sconfitta.

Tifo e contestazione

E così anche oggi al Fila si vedranno famiglie, tifosi comuni (ma quanti ne hanno ancora voglia? Lo scopriremo) e soprattutto una delegazione della Maratona, Ultras in testa. Tutti i gruppi organizzati della curva ancora una volta inciteranno la squadra e il suo allenatore con un’attestazione di fiducia fin ammirevole dopo 6 sconfitte nelle ultime 7 partite, Coppa Italia compresa. E per U.C.? Avanti coi cori («Cairo vattene», il mood), come sempre da due mesi e mezzo, in casa come in trasferta, senza soluzione di continuità. Le riunioni dei gruppi di curva hanno portato a due decisioni, in questi giorni: «Avanti sempre e comunque con la contestazione», anche nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, e avanti con «una contestazione sempre e solo pacifica», senza nessuna deriva altrimenti intollerabile, ingiustificabile. Domani, purtroppo, il derby. Dimostrateci che ci sbagliamo, voi del Torino Fc.

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Il derby, purtroppo. Magari ci sbagliamo, per carità, ma a 24 ore dalla partita allo Stadium facciamo davvero fatica a individuare un avverbio più acconcio nel vocabolario del Torino di Cairo. Ma anche un po’ di Cimminelli e Vidulich, però sempre facendo le debite proporzioni: nei loro minicicli, persino quei due infausti precedessori di U.C., non certo migliori, anzi (figurarsi! Con Cimmi si arrivò persino al fallimento, alla morte del club), riuscirono a battezzare una media punti un briciolo meno distruttiva contro la Juve, ed è tutto dire. Due sinonimi possibili per purtroppo, secondo la Treccani? Malauguratamente, sfortunatamente. «L’avverbio esprime dispiacere, rammarico, rimpianto, amarezza e simili per cosa che si considera spiacevole o dannosa».

Ci siamo di nuovo

Ecco, proprio così: e ci siamo di nuovo, purtroppo. Poi, certo, Vanoli non la può certo pensare in questa maniera, e tantomeno dovrà essere questo lo stato d’animo dei suoi ragazzi quando domani sera entreranno in campo. Però sia il tifoso già carico di esperienza, sia gli studenti alle Superiori (gli studenti col sangue granata nelle vene, intendiamo dire), ormai si avvicinano al derby con lo spirito di un condannato che sa già come andrà a finire, a meno di una grazia divina capace di scendere dal cielo non si sa bene perché. Una vittoria e 6 pareggi in 30 partite contro la Juve: nessuna squadra di Serie A vanta sentenze peggiori, più tragiche sotto il profilo agonistico. Tragiche per la gente del Torino, perché per tutte le altre tifoserie quelli dei granata contro la Juventus appaiono appuntamenti più che altro tragicomici: come a dire che non è una cosa seria, da decenni. Per i giocatori bianconeri è risultato spesso un allenamento, nei secondi tempi: e ci fermiamo qua.

S.O.S. per Vanoli

Anzi, no, non ci fermiamo qua. Messaggio nella bottiglia per Vanoli: per cortesia, va bene il fairplay, ci mancherebbe, ma magari si eviti che dopo la fine della partita, casomai arrivasse la 24ª sconfitta negli ultimi 31 derby (casomai...), i giocatori del Torino si facciano vedere sul prato felici di abbracciare gli avversari, prima di dedicarsi ad amene fotografie da scattare negli spogliatoi col sorriso sulle labbra e in mano la maglietta del goleador bianconero di turno, per poi diffonderle nel web (tutto già visto e rivisto in questi anni, persino dopo batoste per 4 a 0, senza alcun rispetto per i sentimenti dei tifosi, che intanto si divoravano il fegato). Basta e avanza la sconfitta, insomma.

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Porte aperte solo per il derby