Dall’Inter al Toro, Velasco torna al calcio? Cairo: “Magari con noi gli va bene”

Il presidente granata: “Ci ha provato per due volte, ma non ha avuto i successi del volley. Chissà se adesso…”
Dall’Inter al Toro, Velasco torna al calcio? Cairo: “Magari con noi gli va bene”
© EPA

Fiducia nel nuovo allenatore e nella rosa messa a disposizione di Baroni, con l’idea (più la speranza) di poter fare meglio della scorsa stagione. La linea di Urbano Cairo resta la stessa: nessun obiettivo dichiarato, piuttosto la volontà di migliorare i risultati dell’ultima annata. Per farlo servirà una squadra all’altezza, questo è fuori di dubbio, ma anche tanta determinazione e una mentalità vincente. Quella che, in aggiunta alle straordinarie doti tecniche, ha dimostrato di avere la Nazionale femminile di pallavolo, fresca vincitrice del titolo Mondiale, guidata da Julio Velasco. Il ct azzurro ha vissuto nel mondo del calcio due parentesi non entusiasmanti con Lazio e Inter. E proprio a tal proposito il presidente granata ha voluto scherzare su un possibile - sarebbe più corretto dire improbabile - futuro granata dell’argentino. «Velasco è un personaggio straordinario - ha spiegato Cairo a margine della presentazione del Festival dello Sport di Trento -, l’ho conosciuto tanti anni fa e ogni volta tira fuori qualcosa di speciale, non c’è da stupirsi che poi ottenga questi risultati eccezionali. Se ho mai pensato di farlo parlare con la mia squadra? Lui nel calcio ha provato per due volte, se non erro (sì, da dirigente della Lazio e dell’Inter, ndr), ma non ha avuto il successo che ha ottenuto nella pallavolo. Perché no? Potrebbe essere una opportunità, magari la terza volta gli va bene…».  

Le dichiarazioni di Cairo sul mercato del Toro

Mentalità che si costruisce giorno dopo giorno aggiungendo anche qualità al gruppo: il mercato ha portato in dote giocatori che ancora non si sono espressi al massimo in queste prime uscite, tra Coppa Italia e campionato, ma nei quali il patron sembra avere fiducia, a partire da Simeone: «Sì, ma non solo lui... crediamo molto anche in Casadei, Ngonge, Anjorin, Aboukhlal». In totale otto gli acquisti estivi, che hanno rinnovato la rosa in modo significativo, specialmente considerate le uscite di giocatori che del Torino costituivano un minimo di zoccolo duro, come Milinkovic-Savic e Ricci. L’imperativo è migliorare una classifica che lo scorso anno ha visto chiudere i granata all’undicesimo posto, dopo un finale di campionato da dimenticare: «Abbiamo fatto investimenti significativi e messo in rosa giocatori che hanno un grande potenziale, anche se l’anno scorso hanno giocato non tanti minuti. Abbiamo preso un mister nel quale io ho grande fiducia, è evidente che l’obiettivo è fare dei passi in avanti. Dichiararli oggi è velleitario». Sul mercato, invece, Cairo ha chiuso a ogni possibilità di attingere agli svincolati, rimandando ogni discorso alla sessione di riparazione di gennaio. Non c’è l’idea di far ricorso agli svincolati: «Con tutto il rispetto, svincolati no. Uno svincolato per mettersi in forma ha bisogno di due o tre mesi. Se vai sugli svincolati vuol dire che hai sbagliato prima. Noi abbiamo fatto le cose giuste e nel modo migliore».

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Torino

Tra Nazionale e rivoluzione

Il discorso si è poi spostato sulla Nazionale, che dopo la fine dell’era Spalletti ha ricominciato con Gattuso. Il ct, in passato, è spesso stato accostato al Torino, anche se Cairo ha negato qualsiasi approccio: «Non abbiamo pensato a lui per il Torino, non c’è mai stata l’opportunità. È stato un giocatore ed è un allenatore di grande temperamento: ha dato energia ed adrenalina alla Nazionale, poi è evidente che c’è anche l’organizzazione difensiva che conta e sicuramente la starà studiando». A proposito di squadra azzurra, nell’ottica di un possibile spareggio per andare al Mondiale, e della opportunità di rendere il calendario di Serie A più agevole per permettere alla Nazionale di lavorare al meglio, Cairo si è detto d’accordo, nonostante creda ancora che la squadra possa qualificarsi evitando i playoff: «Dobbiamo cercare di fare tutto quello che serve affinché Gattuso sia nelle condizioni migliori per preparare al meglio le partite. Io non penso ai playoff, ci sono ancora tante partite davanti, tipo la sfida contro la Norvegia. Aspettiamo a parlare di playoff, cerchiamo di evitarli». Quello che invece non trova allineato il presidente è la scelta di disputare in Australia, a Perth, la gara tra Milan e Como, approfittando dell’indisponibilità di San Siro: «Non condivido, noi dobbiamo avvicinare i tifosi alle squadre, rendere gli stadi più accoglienti. Il fatto di andare a giocare a Perth non la vedo una cosa utile». 

 

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Fiducia nel nuovo allenatore e nella rosa messa a disposizione di Baroni, con l’idea (più la speranza) di poter fare meglio della scorsa stagione. La linea di Urbano Cairo resta la stessa: nessun obiettivo dichiarato, piuttosto la volontà di migliorare i risultati dell’ultima annata. Per farlo servirà una squadra all’altezza, questo è fuori di dubbio, ma anche tanta determinazione e una mentalità vincente. Quella che, in aggiunta alle straordinarie doti tecniche, ha dimostrato di avere la Nazionale femminile di pallavolo, fresca vincitrice del titolo Mondiale, guidata da Julio Velasco. Il ct azzurro ha vissuto nel mondo del calcio due parentesi non entusiasmanti con Lazio e Inter. E proprio a tal proposito il presidente granata ha voluto scherzare su un possibile - sarebbe più corretto dire improbabile - futuro granata dell’argentino. «Velasco è un personaggio straordinario - ha spiegato Cairo a margine della presentazione del Festival dello Sport di Trento -, l’ho conosciuto tanti anni fa e ogni volta tira fuori qualcosa di speciale, non c’è da stupirsi che poi ottenga questi risultati eccezionali. Se ho mai pensato di farlo parlare con la mia squadra? Lui nel calcio ha provato per due volte, se non erro (sì, da dirigente della Lazio e dell’Inter, ndr), ma non ha avuto il successo che ha ottenuto nella pallavolo. Perché no? Potrebbe essere una opportunità, magari la terza volta gli va bene…».  

Le dichiarazioni di Cairo sul mercato del Toro

Mentalità che si costruisce giorno dopo giorno aggiungendo anche qualità al gruppo: il mercato ha portato in dote giocatori che ancora non si sono espressi al massimo in queste prime uscite, tra Coppa Italia e campionato, ma nei quali il patron sembra avere fiducia, a partire da Simeone: «Sì, ma non solo lui... crediamo molto anche in Casadei, Ngonge, Anjorin, Aboukhlal». In totale otto gli acquisti estivi, che hanno rinnovato la rosa in modo significativo, specialmente considerate le uscite di giocatori che del Torino costituivano un minimo di zoccolo duro, come Milinkovic-Savic e Ricci. L’imperativo è migliorare una classifica che lo scorso anno ha visto chiudere i granata all’undicesimo posto, dopo un finale di campionato da dimenticare: «Abbiamo fatto investimenti significativi e messo in rosa giocatori che hanno un grande potenziale, anche se l’anno scorso hanno giocato non tanti minuti. Abbiamo preso un mister nel quale io ho grande fiducia, è evidente che l’obiettivo è fare dei passi in avanti. Dichiararli oggi è velleitario». Sul mercato, invece, Cairo ha chiuso a ogni possibilità di attingere agli svincolati, rimandando ogni discorso alla sessione di riparazione di gennaio. Non c’è l’idea di far ricorso agli svincolati: «Con tutto il rispetto, svincolati no. Uno svincolato per mettersi in forma ha bisogno di due o tre mesi. Se vai sugli svincolati vuol dire che hai sbagliato prima. Noi abbiamo fatto le cose giuste e nel modo migliore».

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