Fabregas, i punti sì e il gioco no: come sta andando il Como

L’erede di Longo ammette che la squadra, pur vincendo, fatica ad imporsi come gli ha chiesto il club: ci vuole tempo
Fabregas, i punti sì e il gioco no: come sta andando il Como© LAPRESSE

Come butta a Fabregas nel suo esordio da allenatore a Como? Beh, i lariani, da quando sono tornati in B nel 2021, non sono mai stati così in alto. Con il già Campione del Mondo e d’Europa in panchina, sono arrivati 10 punti nelle sue 4 uscite seguite all’esonero di Moreno Longo che era potenzialmente terzo in classifica come è ora il Como. Solo che nel frattempo la distanza dal secondo posto s’è ridotta, ora il Venezia dista solo due lunghezze. E dunque nel prossimo turno c’è la possibilità - teorica ma non proprio probabile - che il Como sbarchi in zona A diretta: sabato alle 14, mentre il Venezia riceverà il Sudtirol in crisi nera, i lariani andranno a Brescia per uno dei tanti derby lombardi. Certo, se si fanno 10 punti su 12, il bilancio non può che essere positivo, ci mancherebbe. Però, non va dimenticato che la proprietà indonesiana del Como, i ricchissimi fratelli indonesiani Hartono, ha voluto Fabregas perché voleva passare dal “risultatista” Longo al teoricamente “giochista” Cesc.

Fabregas più risultatista di Longo

Morale, per quel che s’è visto finora, il campo dice che Fabregas appare più risultatista di Longo mentre il gioco latita, o perlomeno non brilla come non brillava particolarmente prima, con l’ex tecnico di Toro e Alessandria, esonerato dopo la vittoria di Ascoli dell’11 novembre. Fabregas - giustamente - ha chiesto pazienza, il Como non è il Manchester City, non è semplice dall’oggi al domani infondere alla squadra una nuova mentalità. Qualche piccolo progresso s’è visto, il Como rispetto a prima prova di più a fare la partita. Ma per ora non si coglie una vera svolta sotto l’aspetto del gioco. Però, quel che più conta, è che la squadra per la prima volta sia in lizza per la conquista del 2° posto, provando a scalzare quel Venezia che alla 1ª giornata aveva inflitto ai lariani un bruciante 3-0 al Penzo. In attesa che la squadra s’imponga di più in campo, Fabregas medita la promozione - o quantomeno il maggior utilizzo - di un giocatore che farebbe felici i tifosi lariani e chissà, potrebbe anche dare quel qualcosa in più che ancora manca all’undici lariano.

Fabregas, l'impatto di Gabrielloni

Cesc, lo ha confessato apertamente, è rimasto conquistato dall’attaccante Alessandro Gabrielloni, 29 anni, che l’ha ripagato timbrando i gol della prima e dell’ultima vittoria dello spagnolo, cioé contro Feralpisalò e Modena. Solo che di norma, da quando il Como è in B, Gabrielloni è in teoria l’ultimo attaccante della rosa, quello che spesso diventa l’uomo della Provvidenza quando subentra nei finali. Perché quando davanti hai nomi da quartieri alti come Cerri e Cutrone, è ovvio che chi come Gabrielloni, che figurava nell’organico del Como già ai tempi della Serie D, diventi l’ultimo della lista. Solo che Gabrielloni in queste due stagioni e mezzo ha dimostrato di poterci stare benissimo in B e tante volte, anche ben prima di Fabregas, ha risolto situazioni delicate coi suoi gol. Oltre le due decisive reti con Cesc, in questa stagione Gabrielloni ha raccolto in campionato 12 apparizioni per un totale di 472’ in campo. Con Fabregas al massimo è arrivato a giocare una mezzoretta nel finale del derby contro il Lecco. Vuoi vedere che sabato a Brescia si guadagnerà, come minimo, qualche minuto in più?

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