Bernabé, prima Guardiola poi Parma: il talento che sta illuminando la Serie B

Da Barcellona al City seguendo il tecnico catalano e poi l'arrivo in Emilia: i problemi al cuore e ora le sue giocate per il sogno Serie A. La storia del classe 2001
Bernabé, prima Guardiola poi Parma: il talento che sta illuminando la Serie B© LAPRESSE

"Il talento è scintilla; il genio, fiamma". E a scaldare il pomeriggio del Tardini ci ha pensato, come spesso accade, Adrian Bernabé. El Diez del Parma che ha confenzionato diverse giocate importanti contro la Ternana e che, in questo campionato, ha davvero alzato il livello delle sue giocate. Sulle sue qualità non ci sono mai stati grossi dubbi, anzi, ma a colpire è la capacità di continuare a sorprendere. Con Pecchia ha trovato la sua dimensione ideale: un po' mezzala e un po' trequarti perché oltre al gioco offensivo è sempre stato bravo anche nell'agonismo e nell'aiutare la squadra nella fase difensiva. Il 10 di Messi (o Ronaldinho), la visione di Iniesta e la leadership in campo. Un talento a 360 gradi, in campo e fuori, perché non ha mai fatto voli pindarici ma ha sempre lavorato sodo per crescere, migliorare e guadagnarsi partita dopo partita la maglia da titolare. Non a caso al City ha stregato un certo Guardiola (già osservato speciale a Barcellona) e ora ha tanta voglia di guadagnarsi la A col Parma.

Bernabé, l'idolo Ronaldinho e il retroscena su Iniesta

Spagnolo, classe 2001, di Barcellona. Il calcio non poteva che essere un punto cardine della sua vita. Sin da bambino ha osservato i blaugrana con la famiglia (anche la sorella gioca a calcio) e allo stadio andava spesso con il papà. Tanti i talenti in quella squadra: da Xavi a Iniesta fino a Messi... ma sarebbe troppo facile indicare El Diez argentino come proprio idolo per caratteristiche in campo e modo di giocare, infatti lui ha sempre ammirato Ronaldinho, un altro che con il pallone ha regalato emozioni ai tanti tifosi che l'hanno seguito da vicino e non. Insomma idoli non banali, tra gli altri anche Ozil, per Bernabé: estro, fantasia, gol, assist.

Un mix di talento da cui osservare, imparare e replicare. In campo gli è sempre riuscito tutto bene e agli inizi della sua avventura nel pallone ha giocato come terzino sinistro. Nella Masia del Barcellona ha avuto la possibilità di migliorsarsi e confrontarsi con i migliori e a bordo campo c'è chi l'ha sempre guardato con l'occhio di chi di talenti se ne intende, ovvero Guardiola. Le sue doti hanno sempre colpito tutti, compreso Iniesta. L'ha incontrato spesso Don Andres per i vicoli di Barcellona abitando vicino alla sorella e come lui preferisce l'assist al gol. Vedere per credere, perché contro la Ternana ha mandato in porta Man con una giocata sensazionale: stop con il destro e tacco con il sinistro, il tutto in una frazione di secondo. Una giocata naturale che ha fatto saltare in piedi tutto il Tardini. Guardiola al City, il problema al cuore e il regalo di Natale al Parma...

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City, Parma e quel 'cuore matto'

E pensare che la sua storia al Parma è iniziata tutta con uno stop forzato per problemi cardiaci. Ma ci arriveremo. Prima c'è stato il passaggio al City, per seguire Guardiola e giocare con l'U23 del Manchester agli ordini di Maresca, allenatore fondamentale per il suo arrivo in Italia. Dalla Spagna all'Inghilterra le cose non sono mai cambiate perché il suo talento è ben presto sotto gli occhi di tutti: 54 partite con 11 gol e ben 16 assist oltre all'esordio in prima squdra in Coppa. Poi l'estate del 2021 è stata quella del cambiamento: Maresca ha deciso di iniziare la sua avventura da allenatore in una prima squadra e il Parma non ha perso l'occasione. E lui ha voluto portarsi in Emilia anche il suo pupillo: un volo diretto per El Diez, ma con qualche intoppo.

Non nel contratto, perché in gialloblù è arrivato a parametro zero, ma nella sua condizione fisica. Quel 'cuore matto' come direbbe Little Tony che l'ha costretto a fermarsi, rischiando di dover interrompere anzi tempo la sua carriera. Un periodo terribile per il classe 2001 che ha superato grazie alla sua voglia di continuare ad emozionare i tifosi. Il Parma l'ha aspettato e poi non ha fatto altro che metterlo nelle condizioni migliori per mostrare il suo talento. Con Pecchia ha raggiunto la sua maturazione: gol e assist nel suo bagaglio, oltre a tantissime giocate da far strabuzzare gli occhi. Cinque le reti (FeralpiSalò, Cittadella, Ascoli, Ternana e il gioiello in Coppa Italia contro la Fiorentina) e altrettanti assist, gli ultimi due (Palermo e Ternana), per visione, i più belli da parte del dieci gialloblù. Il Parma sogna anche grazie alle giocate del suo nuovo dieci (ha raccolto l'eredità di Vazquez): leader di un gruppo giovane e con l'obiettivo Serie A in testa.

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"Il talento è scintilla; il genio, fiamma". E a scaldare il pomeriggio del Tardini ci ha pensato, come spesso accade, Adrian Bernabé. El Diez del Parma che ha confenzionato diverse giocate importanti contro la Ternana e che, in questo campionato, ha davvero alzato il livello delle sue giocate. Sulle sue qualità non ci sono mai stati grossi dubbi, anzi, ma a colpire è la capacità di continuare a sorprendere. Con Pecchia ha trovato la sua dimensione ideale: un po' mezzala e un po' trequarti perché oltre al gioco offensivo è sempre stato bravo anche nell'agonismo e nell'aiutare la squadra nella fase difensiva. Il 10 di Messi (o Ronaldinho), la visione di Iniesta e la leadership in campo. Un talento a 360 gradi, in campo e fuori, perché non ha mai fatto voli pindarici ma ha sempre lavorato sodo per crescere, migliorare e guadagnarsi partita dopo partita la maglia da titolare. Non a caso al City ha stregato un certo Guardiola (già osservato speciale a Barcellona) e ora ha tanta voglia di guadagnarsi la A col Parma.

Bernabé, l'idolo Ronaldinho e il retroscena su Iniesta

Spagnolo, classe 2001, di Barcellona. Il calcio non poteva che essere un punto cardine della sua vita. Sin da bambino ha osservato i blaugrana con la famiglia (anche la sorella gioca a calcio) e allo stadio andava spesso con il papà. Tanti i talenti in quella squadra: da Xavi a Iniesta fino a Messi... ma sarebbe troppo facile indicare El Diez argentino come proprio idolo per caratteristiche in campo e modo di giocare, infatti lui ha sempre ammirato Ronaldinho, un altro che con il pallone ha regalato emozioni ai tanti tifosi che l'hanno seguito da vicino e non. Insomma idoli non banali, tra gli altri anche Ozil, per Bernabé: estro, fantasia, gol, assist.

Un mix di talento da cui osservare, imparare e replicare. In campo gli è sempre riuscito tutto bene e agli inizi della sua avventura nel pallone ha giocato come terzino sinistro. Nella Masia del Barcellona ha avuto la possibilità di migliorsarsi e confrontarsi con i migliori e a bordo campo c'è chi l'ha sempre guardato con l'occhio di chi di talenti se ne intende, ovvero Guardiola. Le sue doti hanno sempre colpito tutti, compreso Iniesta. L'ha incontrato spesso Don Andres per i vicoli di Barcellona abitando vicino alla sorella e come lui preferisce l'assist al gol. Vedere per credere, perché contro la Ternana ha mandato in porta Man con una giocata sensazionale: stop con il destro e tacco con il sinistro, il tutto in una frazione di secondo. Una giocata naturale che ha fatto saltare in piedi tutto il Tardini. Guardiola al City, il problema al cuore e il regalo di Natale al Parma...

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