La promozione in Serie A è ad un passo, ma servono ancora punti per la matematica: precisamente 8, se non si tengono in considerazione i risultati delle altre. Calcoli che il tecnico gialloblù Fabio Pecchia non vuole fare, specie alla vigilia di una trasferta impegnativa come quella di domani: gli emiliani, infatti, saranno ospiti del Palermo al Renzo Barbera.
Zero calcoli, dunque, questo il messaggio del tecnico del Parma alla vigilia della sfida ai rosanero: "Vogliamo giocare per vincere, lo abbiamo fatto sempre, sia in casa che fuori, con il nostro stile di gioco, portando entusiasmo e qualità. Poi ci sono gli avversari e un verdetto. L'obiettivo rimane lo stesso. Mancano ancora 5 partite, ci sono 15 punti in palio e quindi zero calcoli".
Parma, il Palermo tappa verso la A
Il focus in sala stampa si sposta poi sull'avversario. Il Palermo, attualmente sesto in graduatoria con 51 punti, ha da poco cambiato tecnico, passando da Eugenio Corini a Michele Mignani. Quest'ultimo, nelle due partite da allenatore dei siciliani, ha ottenuto due pareggi: "Hanno cambiato l'allenatore ed è cambiata la disposizione sul campo, ma resta la rosa, la squadra, la qualità e la bontà del gruppo. È rimasto intatto quello che penso da inizio stagione, una squadra forte attrezzata per i vertici. Un ambiente bello e stimolante per noi, è una partita bella da giocare e dove veramente bisogna avere voglia di scendere in campo. Ho visto tante partite del Palermo, una squadra che ha valori e noi ne abbiamo toccato con mano la forza. Questa è la partita che i miei devono voler giocare tutti, perché ci spingerà oltre i nostri limiti. Troviamo un ambiente che spingerà la propria squadra e di fronte avremo una squadra di assoluto rispetto".
I complimenti di Rafa Benitez
Pecchia negli scorsi giorni ha ricevuto dei complimenti sinceri da parte di Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo ha avuto proprio l'attuale allenatore del Parma come vice nelle esperienze con Napoli, Real Madrid e Newcastle, prima di incamminarsi in solitaria: "Parlare di Rafa per è troppo semplice, sono condizionato. Ho conosciuto un grandissimo allenatore, uno 'stra top', perché vincere competizioni in tre paesi diversi, sia in Europa che in campionati nazionali, non è da tutti, non ce ne sono tanti di allenatori così in giro. Per me è stata una grande fortuna, perché ho conosciuto un grande allenatore e una grande persona".