Reggina, ufficiale la penalizzazione di 3 punti: come cambia la classifica

Decisa anche l'inibizione di tre mesi per l'amministratore delegato Paolo Castaldi
Reggina, ufficiale la penalizzazione di 3 punti: come cambia la classifica© /Agenzia Aldo Liverani Sas

La decisione era nell'aria, ora c'è anche il crisma dell'ufficialità: arriva la penalizzazione in classifica per la Reggina. Gli amaranto, guidati da mister Filippo Inzaghi, ricevono un -3 in graduatoria, passando dunque da 49 punti e quinto posto agli attuali 46 scendendo in settima posizione (al pari del Pisa). Oltre alla penalizzazione in classifica, arriva l’inibizione di 3 mesi per l’amministratore delegato e legale rappresentante pro tempore della società Paolo Castaldi.

Reggina, i motivi della penalizzazione

Come spiegato dalla FIGC, "la società era stata deferita su segnalazione della Co.Vi.So.C. per il mancato pagamento in favore di diversi tesserati degli emolumenti relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2022 nonché per il mancato versamento delle ritenute Irpef relative alle mensilità di novembre e dicembre 2022. Il TFN ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura Federale per ulteriori approfondimenti". Dunque la Reggina dovrà provare a risalire posizioni in classifica e guadagnare i punti persi tramite il campo: dopo il pareggio di sabato contro il Benevento, i calabresi questo venerdì affronteranno il Brescia al Granillo.

La Reggina annuncia il ricorso

Arrivata tempestiva la risposta da parte del club amaranto. La Reggina, con una nota ufficiale, ha annunciato ricorso  dopo la decisione da parte della FIGC di penalizzare la società nella stagione in corso: "La Reggina prende atto del dispositivo emanato in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale presso la FIGC, con il quale sono state irrogate le penalizzazioni di un punto (deferimento n. 668) e di due punti (deferimento n. 669) a carico della stessa. La Società - pur rilevando in termini positivi il fatto che, per la prima volta, il Tribunale Federale Nazionale ha irrogato una sanzione inferiore al minimo edittale previsto dall’art. 33.4. del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC - manifesta sin da ora la propria volontà di impugnare la decisione in questione (non appena saranno pubblicate le relative motivazioni) innanzi alla Corte Federale di Appello (nonché al Collegio di Garanzia dello Sport, al TAR Lazio ed al Consiglio di Stato, laddove fosse necessario). La Società ritiene, infatti, di avere pieno titolo al proscioglimento in entrambi i deferimenti, avendo la stessa dovuto ottemperare alle preclusioni imposte dal Tribunale Fallimentare in relazione al pagamento dei contributi e degli emolumenti in questione, situazione perfettamente assimilabile a casi analoghi già decisi favorevolmente dal Collegio di Garanzia dello Sport (decisioni nn. 18/2015, 1/2021 e 101/2021)".

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