Andiamo a rivedere la carriera del secondo dei tre fratelli Esposito: esordi nell’Inter da giovane (anche troppo, a 17 anni debuttava in Champions League), giocava con Lukaku, c’era Conte in nerazzurro. Poi un lungo peregrinare, in Italia e in Europa, senza mai riuscire a imporsi: Spal, Venezia, Basilea, Anderlecht e Bari prima di sbarcare alla Samp. Dal 2020 alla scorsa estate ha cambiato maglia a ogni sessione di mercato (tranne la stagione completa al Basilea, chiusa con 6 reti).
Si diceva che giocava troppo per se stesso, si stava costruendo una fama da talento inespresso, era (ed è) considerato il più “peperino” dei tre fratelli e anche per questo il più discusso, finora. Poi segna due reti da cineteca e lì è stato bravo Pirlo a punzecchiarlo nel dopo gara anziché celebrarlo, esortandolo a non mollare, a fare ora il salto di qualità perché i mezzi per arrivare in alto ci sono tutti, anche se ha solo 21 anni ed è la prima cosa che bisognerebbe ricordarsi. Saggio dunque Pirlo a non coprirlo di lodi, preferendo stimolarlo nella crescita, a cercare quella continuità che serve anche alla Samp. E’ questo il Pirlo che preferiamo. Non quello che dopo la botta di Brescia dà dei presuntuosi a tutta la squadra. Ma magari fosse stata presunzione! Al Rigamonti per un tempo la Samp era in gita turistica, nemmeno nelle altre prove più negative s’era vista una squadra così assente. E l’allenatore è sempre il primo responsabile dell’atteggiamento della sua squadra.
Ma flop bresciano a parte, la Samp e Pirlo da almeno un mese e mezzo hanno l’atteggiamento giusto per affrontare le battaglie della B. Il fragile 4-3-3 delle prime uscite è un ricordo. Ma al di là dei moduli, conta come vai in campo (e la società dopo Brescia ha fatto capire che atteggiamenti come quello del Rigamonti non saranno più digeriti). E se anche due giocatori che a inizio stagione erano fra i più discussi - Stankovic in porta e Yepes in mezzo - poi diventano pilastri della squadra, come visto col Lecco, beh, da qui alla pausa invernale si possono coltivare giuste speranze, anche grazie a certe intuizioni tattiche di Pirlo, come quella di alzare il terzino Giordano, genovese e doriano, in mezzo, mossa dettata dall’emergenza che c’era sabato ma che si potrebbe utilizzare sempre, il ragazzo sta crescendo molto e gioca per la maglia del cuore - cosa non semplice - nel modo giusto.
Senza dimenticarsi che il calendario dice che da qui a Santo Stefano la SamPirlo affronterà Reggiana in trasferta, Feralpisalò e Bari a Marassi. Il filotto non è certo impossibile. E arrivare al mercato di gennaio con una classifica promettente, darebbe una bella spinta anche alle trattative, nonostante i paletti finanziari che limiteranno i colpi. Però, se a gennaio la classifica dovesse sorridere particolarmente, nonostante il freno sugli acquisti, certi giocatori sarebbero più allettati ad indossare il blucerchiato. Con una classifica ancora a rischio, ci penserebbero almeno due volte.