TORINO - La rete nel finale del giovane attaccante Simone Leonardi, classe 2005 promosso dalla Primavera blucerchiata, alla seconda presenza nel calcio professionistico, non può e non deve consolare più di tanto l’ambiente doriano. Perché il 3-3 interno col Catanzaro è stata un’altra occasione persa per la Samp. Un risultato che non allontana il fantasma dell’esonero di Andrea Sottil, il sostituto di Pirlo che non è riuscito a imprimere la svolta della stagione blucerchiata. L’ex tecnico di Udinese e Ascoli non solo non ha dato una vera identità alla squadra ma non è mai riuscito a costruire un vero rapporto con la piazza, che ci ha messo poco a scaricarlo, ben prima di questo pari di cui c’è ben poco da salvare. Un 3-3 scoppiettante a Marassi col Catanzaro, o meglio, contro Iemmello, lo zar Pietro Iemmello, che si è preso il Ferraris con una tripletta da urlo. Da quando gioca per la squadra della sua città, Iemmello ha raggiunto anche la maturità da calciatore. E resta un po’ di rammarico, perché poteva essere un bomber da ben altri palcoscenici. Ma tornando alla Samp, qualsiasi sia la decisione che prenderà il club di Manfredi sulla guida tecnica, è il momento di rivedere gli obiettivi stagionali. La Serie A diretta, traguardo per il quale la Samp era stata costruita la squadra in estate, va considerata persa: il Sassuolo è di un’altra categoria, vediamo cosa combineranno oggi Spezia e Pisa ma anche loro appaiono come irraggiungibili per l’attuale Samp, navicella nella tempesta già dall’estate. Adesso i blucerchiati devono fare quadrato e tutto il possibile per provare a riconquistare la massima serie attraverso i playoff. A condizione di riuscire a giocarli. Perché la classifica inizia a farsi preoccupante e dopo le partite della domenica potrebbe esserlo ancora di più. Resta comunque inconcepibile come una squadra simile, fatta da fior di professionisti per la categoria, possa essere fuori dai giochi che contano a neanche metà stagione. Un fallimento generale, che non va ascritto solo a chi finora ha allenato un gruppo che, alle prime difficoltà, ha perso la serenità necessaria per affrontare al meglio la stagione. Il modo in cui è maturata il 3-3 col Catanzaro è un po’ il riassunto di questa stagione blucerchiata: Samp per due volte avanti (col primo gol di Sekulov e il rigore di Tutino) e sempre ripresa dal Catanzaro, o meglio, da Iemmello che poi griffava una partita mostre con la possibile rete della vittoria. Un gol che pareva avesse segato le gambe ai blucerchiati, sembravano incapaci di pervenire al pareggio nel finale, sinché i calabresi restavano in dieci per la doppia ammonizione a Pompetti. C’era ancora tutto il tempo per provare a pareggiarla, la Samp produceva un discreto forcing ma che non stava portando a nulla, partita che stava davvero fotografando e riassumendo perfettamente la stagione blucerchiata. Sinché al 90’, il 19enne Leonardi, entrato in campo al 73’ al posto di La Gumina, indorava la pillola, punticino che serve a poco e che non ha certo evitato alla squadra di Sottil la valanga dei fischi di Marassi, con la squadra che a fine gara a capo chino si recava sotto la Gradinata Sud a farsi subissare dallo scontento blucerchiato. L’unica consolazione è che adesso, per l’intera piazza sampdoriana, il tempo degli alibi e delle scuse è definitivamente finito. Per provare a dare un senso alla stagione serve un colpo d’ala ma al momento non sembrano esserci i presupposti perché ciò accada. La palla passa a patron Manfredi che in estate non la lesinato risorse pur di ripotare la Samp dove merita. Ma fra possibile nuova guida tecnica e mercato di riparazione a gennaio, stavolta non bisognerà sbagliare nulla, o quasi.