GENOVA - La Sampdoria è in crisi ma va avanti con Andrea Sottil in panchina. Nonostante l'attuale dodicesimo posto in Serie B, i soli 3 punti conquistati nelle ultime 5 partite e una squadra in difficoltà sia sul piano del gioco sia in termini caratteriali, il club blucerchiato ha deciso di non cambiare almeno per il momento il suo allenatore. Quella che qualche settimana fa lo stesso ds doriano Accardi dopo il ritiro post sconfitta a Pisa - in quello che probabilmente era anche il momento ideale per il cambio, vista la pausa di campionato - aveva definito "una fiducia non a tempo" nei confronti del mister piemontese si è trasformata, a seguito dei pareggi con Palermo e Catanzaro, in una fiducia comunque legata alle sorti della squadra chiamata a una gara difficile come quella di domenica a Reggio Emilia contro il Sassuolo capolista.
Samp, la panchina di Sottil traballa: i possibili successori
L'impressione insomma è che il discorso possa essere rinviato da qui ai prossimi giorni e che Sottil resti più che mai in discussione. I due giorni di riflessione in casa Samp, dopo la contestazione aperta dei tifosi sabato a Marassi nei confronti di squadra e allenatore e i continui confronti tra Accardi, il presidente Manfredi e i suoi più stretti collaboratori, non hanno portato ad alcuna svolta tecnica e a quello che sarebbe stato il secondo esonero di stagione dopo quello deciso a fine agosto, dopo sole tre giornate e di sicuro troppo presto, l'allontanamento di Pirlo. Una scelta divisa tra la volontà di Accardi di voler comunque difendere la scelta Sottil, al di là di risultati davvero deludenti sotto ogni aspetta, e la poca convinzione sulle alternative disponibili. I nomi di Andreazzoli, Vivarini e Bisoli - i tre profili reali presi in esame nelle ultime ore - per il momento non sembrano scaldare ma è chiaro che gli scenari potrebbero cambiare ancora in caso di ulteriori passi falsi. Impraticabile il ritorno di Pirlo, ancora sotto contratto con la Samp, sia perché Accardi non vuole sconfessare la scelta estiva sia perché lo stesso Pirlo non sembra intenzionato a voler tornare con Accardi ancora in plancia di comando.
Sampdoria in grande crisi
E così per ora la montagna ha partorito il topolino: niente esonero, niente svolta e la sensazione che - in una fase a dir poco confusionaria - la Sampdoria continui a vivere equivoci che durano ormai da mesi. Una squadra che era partita per lottare per i primi due posti e che in questo momento non è neppure in zona play off, una Samp che - al netto dei colpi Coda e Tutino che avevano ammaliato la piazza - si sta rivelando poca cosa in campo al di là dei suoi allenatori. La campagna estiva di Accardi non ha portato almeno sinora la tanto attesa svolta (Romagnoli, Bellemo, Riccio, Sekulov, Vulikic e Silvestri tra le tante delusioni, un po’ meglio Venuti, Ioannou e Meulenseen) considerando anche la rivoluzione rispetto alle scelte della scorsa stagione quando la Samp, con Pirlo in panchina e l’ex ds Andrea Mancini, aveva comunque conquistato i play off. La proprietà Manfredi/Radrizzani ha avuto di sicuro il merito di far evitare il crac alla Samp ma a livello sportivo sinora la nuova società sta perfino peggiorando quanto fatto l’anno scorso.
