La nuova Champions e il confronto con la Superlega. E la posizione della Juve

Nei giorni in cui la Uefa introduce la nuova formula, si riparla del progetto. Reichart, ad di A22: "Non soltanto i singoli club, ma ora anche le leghe lavorano per cambiare il calcio"

TORINO - Nei giorni in cui la Uefa toglie il velo alla nuova formula della Champions League, si torna a parlare di Superlega con l’intervista di Bernd Reichart, ad di A22 Sports, al giornale austriaco Standard: "Proporremo ai club di concordare un indice trasparente e oggettivo basato esclusivamente su parametri di prestazione – ha dichiarato Reichart - su quali siano le 64 squadre che compongono la classifica dei migliori club d’Europa in base al loro rendimento nazionale ed europeo e poi le assegneremmo a questi tre campionati prima di garantire anche l’accesso tramite i campionati nazionali alla competizione in corso".

Reichart: "No alla convivenza di Superlega e competizioni Uefa"

Per Reichart la convivenza tra Superlega e competizioni Uefa non sarebbe fattibile: "Dal nostro punto di vista questo non ha senso. Vogliamo proporre un’offerta di calcio che possa riunire il maggior numero di squadre con ambizioni europee. E non vogliamo dividere la famiglia del calcio in due blocchi. I tifosi sono contrari? Alla fine si guarderà di più la Superlega che la Champions League. Non solo i singoli club, ma anche intere leghe stanno attualmente lavorando su alternative rispetto all’attuale status quo, lottando per riforme, cercando competitività e finanziamenti solidi e a prova di futuro. Stanno pensando anche a piattaforme di streaming nazionali per comunicare con i propri fan". E in effetti anche in Italia ci si muove in questa direzione, alla ricerca di una vera sostenibilità.

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Superlega, la questione economica

La questione economica sta particolarmente a cuore alla Superlega: "La modalità che proponiamo offrirà partite molto più attraenti con una posta in gioco di altissimo livello. Il problema della Champions League, anche col nuovo format, è che ci sono troppe partite che non hanno conseguenze dirette sull’esito della competizione. Non crediamo quindi che l’attrattiva e la portata globale di questa competizione aumenteranno. Naturalmente dobbiamo almeno superare gli introiti che le competizioni Uefa per club promettono in futuro".

Del resto ai vertici dei club - e spesso ne ha parlato anche l’ex presidente bianconero Andrea Agnelli - ci si chiede come sia possibile che la Nfl, la lega professionistica di football Usa che ha il suo apice nel Super Bowl, riesca a produrre risorse economiche ben superiori a quelle delle competizioni Fifa e Uefa nonostante un bacino di utenza decisamente inferiore.

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Reichart: "Ecco da dove arriverebbero i soldi per la Superlega"

E su questo argomento torna a ragionare Reichart: "Il modello lo abbiamo studiato dettagliatamente nel corso dei mesi, anche in collaborazione con gli investitori. I ricavi del calcio verrebbero generati, attraverso i soldi della pubblicità e degli abbonamenti, solo dalla lega stessa sulla propria piattaforma. Questa piattaforma ha bisogno del sostegno degli investitori per essere lanciata e per garantire i proventi. I club non dovrebbero correre rischi, dovrebbero poter contare sul fatto che gli introiti per i primi tre anni siano garantiti. I club e la lega ovviamente saranno azionisti di Unify, la piattaforma di streaming che manderà in onda le partite. Nel caso la piattaforma non avesse un grande successo? Si continua con le partite in streaming e gratuite per tutti. Non si tratta di un’offerta promozionale, ma di un modello di business che si basa esattamente sui due modelli economici come oggi nel calcio: entrate pubblicitarie e abbonamenti. Naturalmente offriremo sempre ai fan della piattaforma la possibilità di sfruttare l’attrattiva dei servizi aggiuntivi nell’area abbonamenti. Questo è esattamente ciò che stanno facendo le altre grandi aziende tecnologiche globali".

Al di là delle smentite di rito, il presidente del Barcellona Laporta aveva parlato, tra le italiane coinvolte nella Superlega, di Milan, Inter, Roma e Napoli. E la Juve? Nel frattempo ha ricucito con la Uefa, ma resta in attesa di capire, con attenzione, quali saranno gli sviluppi del progetto.

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TORINO - Nei giorni in cui la Uefa toglie il velo alla nuova formula della Champions League, si torna a parlare di Superlega con l’intervista di Bernd Reichart, ad di A22 Sports, al giornale austriaco Standard: "Proporremo ai club di concordare un indice trasparente e oggettivo basato esclusivamente su parametri di prestazione – ha dichiarato Reichart - su quali siano le 64 squadre che compongono la classifica dei migliori club d’Europa in base al loro rendimento nazionale ed europeo e poi le assegneremmo a questi tre campionati prima di garantire anche l’accesso tramite i campionati nazionali alla competizione in corso".

Reichart: "No alla convivenza di Superlega e competizioni Uefa"

Per Reichart la convivenza tra Superlega e competizioni Uefa non sarebbe fattibile: "Dal nostro punto di vista questo non ha senso. Vogliamo proporre un’offerta di calcio che possa riunire il maggior numero di squadre con ambizioni europee. E non vogliamo dividere la famiglia del calcio in due blocchi. I tifosi sono contrari? Alla fine si guarderà di più la Superlega che la Champions League. Non solo i singoli club, ma anche intere leghe stanno attualmente lavorando su alternative rispetto all’attuale status quo, lottando per riforme, cercando competitività e finanziamenti solidi e a prova di futuro. Stanno pensando anche a piattaforme di streaming nazionali per comunicare con i propri fan". E in effetti anche in Italia ci si muove in questa direzione, alla ricerca di una vera sostenibilità.

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