F1, ok dalla FIA: in Cina tornano le vecchie qualifiche

Dopo la lettera inviata dalle scuderie la Federazione Internazionale dell'automobile ha dato il via libera per tornare al sistema del 2015
F1, GP d'Australia, le foto delle prime libere

ROMA - L'unità d'intenti dei team ha fatto effetto: la F1 tornerà al vecchio sistema di qualifiche dopo la lettera inviata dagli undici team di Formula 1 ai vertici del Circus (il presidente della Fia Jean Todt e Bernie Ecclestone)  per chiedere di fare un passo indietro relativamente alla novità introdotta quest'anno per stabilire la griglia di partenza. Addio dunque al format a "eliminazione diretta" che ha deluso le aspettative (sin dalla prima gara è stata chiesta la sua abolizione, totale o parziale), dal Gp della Cina, in calendario dal 15 al 17 aprile si riprenderà con il format del 2015: una prima sessione da 18 minuti (la Q1, in cui vengono eliminati sei piloti alla fine del tempo), una seconda da 15 minuti (in cui sono "tagliati" altri sei driver) e una terza da 12 minuti in cui i migliori 10 si giocano la pole position altri sei avanti i torner. Adesso anche le scuderie si sono armate di carta e penna e hanno inviato una missiva a

NO AL SISTEMA AGGREGATO I team, nella lettera inviata, si dichiaravano contrari anche all'adozione di un sistema "misto", soluzione considerata a seguito delle polemiche sollevate dopo il GP d'Australia. Con questa modalità ciascun pilota - seguendo sempre la suddivisione in tre segmenti - avrebbe effettuato almeno due giri in ogni sessione e per stabilire la pole position si sarebbe poi elaborato un tempo aggregato dei passaggi migliori. Un sistema simile a quest'ultimo fu già utilizzato nel 2005, ma solo per sei gare: ogni pilota effettuava un giro in assetto da qualifica al sabato e uno in assetto da gara la domenica mattina, utilizzando la combinazione dei tempi per stabilire la griglia.

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