ROMA - Non esiste più la Formula 1 di una volta. Fernando Alonso rimpiange i tempi andati, quando la F1 era uno sport molto più fisico e richiedeva non solo un grande talento, ma anche una grande preparazione atletica. È quanto spiega il driver di Oviedo in un'intervista al sito F1i.com. «Quando correvo in Formula 3 non avrei mai immaginato di poter arrivare in F1, perché servivano tante cose: molto talento e molta preparazione. Sono cose che oggi non servono più: una volta la F1 era uno sport per eroi, oggi non lo è più - commenta Alonso - Certo, ancora oggi solo i migliori piloti arrivano in F1, ma non hanno più bisogno di tempo per apprendere e tirare fuori il 100% dalla macchina, né di due o tre anni di preparazione fisica. Arrivano al 100% della condizione già alla seconda gara».
ADRENALINA Un altro problema che affligge la F1, secondo Alonso, è la mancanza di spettacolo e divertimento causata dalle nuove regole. Proprio per questo Alonso non sa se proseguirà dopo il 2017, anno in cui scadrà il suo contratto. «Non è una questione di età - dice - Schumacher tornò a correre a 41 anni, Raikkonen ne ha 37 a continuerà a correre». Quello che serve, secondo Alonso, è «sentire l'adrenalina al volante. Oggi non si può guidare seguendo l'istinto, bisogna stare attenti a tutto: a risparmiare le gomme, il carburante, la batteria. La F1 è diventato uno sport frustrante. L'anno prossimo cambieranno molte cose. Ho molte speranze che si possa tornare a uno stile di guida emozionante. Vedremo».