Il rombo di Bonaccini

Il rombo di Bonaccini© ANSA

A soli 168 giorni dal Gp 2020, disputato il 1° novembre scorso, dopodomani Imola ospiterà la prima gara europea del mondiale 2021 di F1. L’appuntamento esalta le straordinarie capacità dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese di organizzare eventi di portata planetaria, al tempo del Covid. E’ anche per questo che sul circuito Enzo e Dino Ferrari riecheggia forte il rombo di Stefano Bonaccini. In questi tempi così duri, egli ha coniugato la passione dell’uomo di sport cresciuto a pane, calcio e volley al pragmatismo di un amministratore che ha intuito quanto potente sia la forza dello sport per seminare fiducia, speranza, volontà di rinascita. Ha raccontato Bonaccini a Marina Salvetti, nella splendida intervista che oggi pubblichiamo in Made in Imola: «Il bis del Gran Premio rappresenta la qualità, la competenza e la creatività della nostra gente».

Parole giuste, pronunciate dall’uomo che, sette mesi fa, in ventun giorni organizzò i mondiali di ciclismo proprio a Imola. A seguire: due tappe della MotoGp a Misano; la finale della Coppa Italia di volley a Casalecchio di Reno; la finale della Supercoppa di Lega fra Juve e Lazio al Mapei Stadium di Reggio Emilia che il 19 maggio ospiterà la finale di Coppa Italia fra Atalanta e Juve. E ancora: sempre quest’anno, quattro tappe del Giro d’Italia in regione; la fase finale della Volley Nations League dal 25 maggio alla Fiera di Rimini con le migliori 32 squadre al mondo, maschili e femminili. Si capisce perché Bonaccini coltivi il sogno di portare la partenza del Tour in Italia. Parafrasando Pindaro, Bonaccini potrebbe dire che i sogni non sono che le speranze di coloro che sono svegli. Ne ha diritto.

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