
GEDDA - Pomeriggio di lavoro e di prove per la Ferrari, che chiude la prima sessione di prove libere del GP di Arabia Saudita di F1 lontana dalla vetta e con diverse novità. Infatti, Charles Leclerc (che giovedì ha dovuto smentire le voci di mercato) e Carlos Sainz, come già annunciato, hanno corso con l'ala mono-pilone; non solo, perché su entrambe le SF-23 è stato cambiato il motore: una scelta che sembra essere stata presa per precauzione, dopo i fatti di Sakhir. Il Cavallino ha scelto di fare un lavoro diverso dalla concorrenza, concentrandosi sul passo gara e con una strategia diversificata, Leclerc con gomme soft e Sainz con le dure, utilizzando inoltre un assetto aerodinamico molto carico, e non al pieno della potenza, come emerge dalle velocità di punta. Tutto questo ha portato Sainz a chiudere settimo, mentre Leclerc addirittura undicesimo, rispettivamente a +1.307 e +1.501 da Max Verstappen, che era arrivato in Arabia Saudita in mattinata, dopo l'indisposizione che lo aveva colpito.

Red Bull comanda ancora
La Red Bull, infatti, ha di nuovo monopolizzato la sessione, essendosi concentrate soprattutto sull'attacco al tempo: Vertappen ha chiuso in 1:29.617, seguito a oltre quattro decimi da Sergio Perez. A seguire, le Aston Martin, con Fernando Alonso a +0.698 e lance Stroll che sfiora il secondo di ritardo. In quinta e sesta posizione le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton, che hanno lavorato anche sul long run, mettendo in luce un passo inferiore a quello della Ferrari.