Ferrari, Red Bull e affidabilità: è una partita complessa

I guai di Verstappen (e quelli sull'auto di Perez) dimostrano che non è solo la Rossa a correre dei rischi. Forse la corazzata avversaria non è così inaffondabile
Ferrari, Red Bull e affidabilità: è una partita complessa

TORINO - La Ferrari ha cominciato la stagione con un evidente gap nei confronti della Red Bull, ma ha pagato anche una debolezza sul fronte dell’affidabilità (come ben si è visto in Baharin). A Jeddah, sorpresa: la super Red Bull deve cambiare centralina, batteria e cambio sull’auto di Sergio Perez e, prima delle qualifiche, anche il cambio su quella di Max Verstappen. In qualifica, poi, l’auto del campione del mondo s’è rotta per un guaio alla trasmissione, probabilmente un semiasse. Questo non significa certo che mal comune sia mezzo gaudio, ma serve a ridimensionare un po’ l’allarme che c’è intorno alla Ferrari, anche se per portare serenità - dopo la ridda di voci della scorsa settimana - servirebbe un risultato di prestigio.

Un passo avanti

La qualifica sulla pista saudita dimostra (come si immaginava) che la Red Bull resta su un altro pianeta (ma rischia qualcosa dal punto di vista dell’affidabilità), ma anche che la Ferrari è in crescita, nonostante la scintillante vena della Aston Martin e i segnali di ripresa della Mercedes. La “verdona” non è certo una meteora (lo conferma la prestazione di Lance Stroll, prima ancora che l’acuto di Fernando Alonso); la Mercedes mette in campo la sua grande voglia di imporre un cambiamento a una stagione che è cominciata malissimo. Ma questa Ferrari può essere sicuramente la seconda forza. Che poi questa posizione soddisfi i tifosi, gli uomini del Cavallino e la proprietà aziendale, questo è un altro paio di maniche. Ma al momento è già qualcosa, dopo la cocente delusione di Sakhir.

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