Ferrari, è già l'ora delle decisioni drastiche?

Vasseur batte i pugni e garantisce che per l'Australia ci saranno tante novità. Ma basteranno?
Ferrari, è già l'ora delle decisioni drastiche?

TORINO - La parola d’ordine è “non cedere al panico”. Alla Ferrari, dopo il secondo flop consecutivo al via di una stagione che era stata presentata come quella della grande rivincita, sono alle prese con un problema ricorrente (e caro a Crozza, sia quando imitava Binotto sia ora che imita Vasseur): capire perché la Rossa non va così forte come ci si attendeva che andasse. Il team principal del Cavallino batte i pugni ("Agli ingegneri dico: basta con le str...") parte da un presupposto chiave, ovvero che il progetto sia buono e che di tratta di gestirlo meglio. Detto con le sue parole, si deve estrarre tutto il potenziale che comunque c’è (a suo dire). I tifosi (e tutti gli uomini del Cavallino) non possono che augurarsi che le cose stiano davvero così. Ma a questo punto è lecito avere qualche dubbio: se è vero che nel 2022 (Vasseur in tutto questo non c’entra) si era cominciato a lavorare sul progetto 2023 proprio per non disperdere energie, come mai la situazione è quella che è?

A Imola primo bilancio

Sempre Vasseur garantisce che sono in produzionie le nuove parti per il GP di Australia, terza gara della stagione. Basteranno? E soprattutto, a quale realistico obiettivo si potrà puntare? La Red Bull è così “spaziale” che nemmeno nella più rosea delle ipotesi si può pensare di fermarla, caso mai si può tentare di ridimensionare la straripante Aston Martin e di arginare la voglia di riscossa della Mercedes. Ma se anche si riuscisse, al massimo si arriverebbe secondi. A questo punto, visti anche gli andirivieni (si può dire così?) tra i tecnici, viene da pensare che la cosa migliore sarebbe tirare un riga, mettere un punto. Ma certo, dirlo (o ammetterlo) alla seconda gara della stagione, sarebbe una mazzata. Si può attendere almeno Imola, tra due gare. Ma la sensazione è che un conto sia rimettere il Mondiale su binari giusti (possibile, ma comunque impegnativo), altro è pensare di stare addosso alla Red Bull. Ecco perché non è solo un'ipotesi quella di affrontare decisione drastiche.

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