Verstappen, un fenomeno senza limiti: la Red Bull è fortissima, Max di più

Finora ha conquistato da solo più punti delle due Mercedes insieme. Al momento è a un livello superiore rispetto a tutti gli altri. E insegue altri record
Verstappen, un fenomeno senza limiti: la Red Bull è fortissima, Max di più© Getty Images

Max Bull o Red Verstappen? Scegliete voi quale crasi possa andar bene, però dopo il GP del Giappone di F1 parlare di dominio solo dell’uomo o della macchina non è intellettualmente onesto. A Suzuka Max era arrivato con le intenzioni di far capire ai rivali che a Singapore si era trattato solo di un caso e su una pista tradizionale, in cui tutti i pezzi del puzzle devono essere a loro posto, c'è stato poco da fare per i rivali. Ha iniziato a martellare fin dal venerdì l'olandese, proseguendo sabato e concludendo la domenica, portandosi a casa la 48° vittoria in carriera (13ª quest'anno), a -3 dal professore Alain Prost e finora ha già fatto più punti da solo delle due Mercedes insieme (400 contro 305).

Aggiungendo altri numeri, è la nona aff ermazione di Max quest’anno partendo dalla pole, cose che solo Nigel Mansell con la Williams del '92 e Sebastian Vettel con la Red Bull del 2011 avevano fatto. Anello di congiunzione tra costoro? Adrian Newey. E così, per la scuderia di Milton Keynes, è arrivato il sesto iride del proprio percorso in F1, frutto delle 15 vittorie stagionali e delle 107 in totale nel Circus.

Le parole di Max e Horner

«È stato un weekend fantastico. Sono orgoglioso di quanto fatto dal team e contento di aver contribuito alla conquista del Mondiale Costruttori. Volevo un riscatto dopo Singapore », le parole del leader del Mondiale. «La miglior stagione della squadra, è un anno incredibile. Max al momento è a un livello superiore rispetto a tutti gli altri. Il merito del campionato è di tutti, anche di Perez», le considerazioni del Team Principal di Red Bull, Christian Horner. Già Perez, il messicano in Giappone ha dato conferma di essere in totale confusione, commettendo errori da principiante e collezionando penalità, al punto che la scuderia si è vista costretta a mandarlo nuovamente in pista, dopo il ritiro per danni all’avantreno della RB19, per scontare una sanzione.

«Sarebbe stato bello festeggiare il titolo in modo diverso, ma questo resta comunque un anno incredibile e sono così felice per la squadra. La mia gara non è stata aff atto facile, ho perso posizioni in partenza e da quel momento tutto è andato male. I contatti hanno causato troppi danni e così abbiamo ritirato la macchina. Dopo averla riparata avevamo ancora una penalità da scontare, così siamo tornati in pista per due giri, per poi tornare ai box», ha spiegato Checo. Non si tratta però solo di un GP sfortunato nel caso del messicano. Se si riavvolge il nastro, si può constatare che dopo l'appuntamento di Miami i suoi piazzamenti non siano stati all'altezza del suo compagno di squadra, non ottenendo alcuna vittoria e non salendo sul podio in sette degli undici round disputati. I riscontri parlano chiaro, ma la struttura Verstappen-centrica, alla fi ne della fi era, basta e avanza.

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