«Gioco Sporco – I misteri dello sport»: la morte di Senna

Giovedì 7 marzo, in seconda serata su Italia 1, quarto appuntamento con la serie di docufilm, a cura della redazione di SportMediaset. In ogni puntata del programma si ripercorrono vicende, spesso tragiche, legate al mondo dello sport
«Gioco Sporco – I misteri dello sport»: la morte di Senna© LaPresse

TORINO - Giovedì 7 marzo, in seconda serata su Italia 1, quarto appuntamento con la serie di docufilm, a cura della redazione di SportMediaset «Gioco Sporco – I misteri dello sport». In ogni puntata del programma si ripercorrono vicende, spesso tragiche, legate al mondo dello sport, approfondendo elementi contraddittori che, a distanza di anni, non sono stati del tutto chiariti. Il quarto episodio analizza la drammatica morte di Ayrton Senna. L’ex pilota, campione del mondo di Formula 1 nel 1988, 1990 e 1991, è scomparso il 1° maggio 1994 a seguito delle ferite riportate in un incidente a Imola, durante il Gran Premio di San Marino. A parlare, nel tessuto del racconto, saranno persone, testimoni che quel pomeriggio erano lì, come Nicola Larini, ex pilota Ferrari che quel giorno arrivò secondo, Domenico Salcito, responsabile medico della pista e Angelo Orsi, fotografo di Autosprint e amico di Senna. Interviste esclusive, documenti inediti, testimonianze dirette e diversi flashback narrativi sveleranno l’aspetto intimo del protagonista. In tutte le puntate la straordinaria partecipazione del C.T. della Nazionale femminile di Pallavolo Julio Velasco, che lo sport lo vive da sempre, lo conosce nel profondo, sa capire chi lo pratica decifrandone i sentimenti
Con lui la criminologa Margherita Carlini e la psicologa Francesca Cenci accompagneranno gli spettatori nelle pieghe di queste storie.

Larini, Senna e il GP a Imola

Di seguito, uno stralcio delle parole di Nicola Larini: «In griglia di partenza Senna aveva un'espressione insolita, aveva accusato molto più di tutti noi la morte di Ratzenberger del giorno prima, era scosso, preoccupato, non era lui. A fine gara Jean Todt, team manager della Ferrari, mi ha detto: ‘Ayrton è spacciato’. Sono rimasto imbalsamato, no comment». Le parole di Domenico Salcito, direttore del servizio medico Autodromo di Imola dal 1975 al 2006: «Di fianco alla macchina c'era un mio collega che cercava di sciogliere il sottogola del casco di Senna, ma non ci riusciva. Con la coda dell'occhio ho visto del sangue da sotto al casco e così l’ho estratto a braccia dall'abitacolo. Ayrton aveva il viso tumefatto, sembrava squassato». Alcune dichiarazioni di Angelo Orsi, il fotografo di Autosprint, amico di Senna: «Ho perso un amico e da quel giorno non ho più voluto amici in Formula 1, solo piloti da fotografare: sono stato troppo male per la morte di Senna. Di quella sua Williams mi disse che non ci stava dentro, era stretta e inguidabile. Mi ricordo la sua frase: "Se mangio un panino non ci entro più"».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...