Vasseur alla Ferrari: il ritratto di un manager di lungo corso

Esperto con una vasta rete di contatti. E Leclerc crede in lui per il titolo

A Frederic Vasseur, 54 anni, francese, di formazione ingegnere (aerodinamico), sposato, quattro figli, l’esperienza non difetta. Non ha mai “esercitato” come tecnico o progettista, ma ha conosciuto l’intero mondo dei motori, rivestendo tanti differenti ruoli. Piace a Charles Leclerc (mentre ha avuto una dura rottura con il suo manager, Nicolas Todt, forse sanata, forse non ancora). Il monegasco ormai si sentiva stretto all’interno di una Ferrari alla quale dalla fine dell’era Schumacher manca sempre qualcosa per compiere l’ultimo passo (come hanno constatato prima di lui Fernando Alonso e Sebastian Vettel) e certo non gli spiace il cambiamento. Vasseur non tirerà tutti i fili, come faceva Binotto. Avrà un ruolo manageriale e di coordinamento generale, ma con meno potere. In fondo (a parte i malumori di Leclerc) quel che si voleva era anche questo: evitare che troppe funzioni si concentrassero nelle mani di una sola persona. Vasseur ha attraversato l’intera filiera del motorsport, cominciando dal basso e mostrando quelle doti di solidità e caparbietà che tutti gli riconoscono. Ha fondato e diretto una squadra (la ASM) che poi è diventata ART quando si è unito a Nicolas Todt. Il primo titolo lo conquista nel ‘98, nella Formula 3 francese. Nel 2003 passa alla Formula Euro Series, con i motori Mercedes. E in quell’ambito stringe amicizia (un rapporto personale forte, che dura tuttora) con Toto Wolff, allora manager di giovani piloti: chissà se resteranno amici anche adesso che dovranno darsi battaglia... Grazie alla collaborazione (a lungo fortunata) con Todt jr arrivano i mezzi per entrare nel mondo delle corse “grandi” ovvero per competere nella GP2, l’anticamera della Formula 1.

Vassuer e il rapporto con Leclerc

Da quella squadra passano nomi che poi diverranno famosi: Nico Rosberg (un Mondiale), Lewis Hamilton (sette titoli, è il più vincente in attività) e tanti altri piloti importanti (anche Sebastian Vettel, ad esempio, o Valtteri Bottas, o Alexander Rossi, l’americano vincitore della 500 Miglia in Indy). Più recentemente Stoffel Vandoorne (campione del Mondo di Formula E) o Esteban Ocon. Si interessa anche di altre categorie, come la Formula E, collaborando con una realtà al vertice nel mondo qual è la Dallara (l’azienda che fornisce i telai al mondiale elettrico è la sua Spark). Il salto in Formula 1 avviene nel 2016, quando approda alla Renault: è il suo primo incarico da Team Principal, ma la coesistenza tra un personaggio effervescente come lui e una realtà complessa come quella di un grande gruppo automobilistico porta a un rapido divorzio (dopo un anno). Poi l’approdo alla Sauber nel 2017. Il prolungamento dell’accordo con la Ferrari (che fornisce i motori alla squadra svizzera) porta a riprendere la collaborazione con Charles Leclerc: di fatto è lui il primo Team Principal di Formula 1 del monegasco. Allora pesarono anche i buoni rapporti tra lo stesso Vasseur e Mattia Binotto (poi, specie dopo la “chiusura” ad Antonio Giovinazzi) i rapporti non sono più stati gli stessi. Ma in questo periodo, grazie al progressivo processo di integrazione dell’Alfa Romeo con il gruppo Stellantis, migliorano anche i legami di Vasseur con i vertici del gruppo. Del resto, oltre alla grande esperienza, non è certo l’ampia e profonda rete di conoscenza personali che difetta al manager francese. Caso mai viene da chiedersi se potrà e vorrà continuare a coltivare i suoi molteplici interessi anche da responsabile della Ferrari o se dovrà occuparsi solo del Cavallino.

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