Ferrari, altre fughe? Vasseur deve evitare che altri seguano Sanchez

Il proiettile d’argento della Mercedes e le ultime sulla Rossa: Leclerc e Sainz chiedono chiarezza
Ferrari, altre fughe? Vasseur deve evitare che altri seguano Sanchez© XPB/Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Lacrime e sangue, un copione che gli inglesi (almeno quelli hanno studiato la storia patria) conoscono bene. È questo più o meno il senso della lettera aperta che la Mercedes manda ai tifosi. E giova ricordare che la squadra di Formula 1 è di scuola e di anima britannica, a prescindere dal marchio. I vertici (dunque, per estensione concettuale potremmo dire Toto Wolff) scrivono ai sostenitori della scuderia: «Il Bahrein ci ha fatto male. Ha fatto male ognuno di noi, che affronta ogni stagione determinato a lottare per i titoli. Ha fatto male alla squadra nel suo insieme (...). E sappiamo che ha fatto male anche a voi, i nostri tifosi». Seguono una lunga analisi del momento negativo, l’impegno a lavorare ventre a terra, la conclusione che richiama al realismo: «Abbiamo già in cantiere gli sviluppi per le prossime gare e ce ne saranno altri in arrivo. Ma questo non sarà il lavoro di un momento, non ci sono proiettili d’argento in Formula 1».

La lettera Mercedes

Una lettera ai tifosi che sembra soprattutto una lettera a Hamilton, indeciso se rinnovare o non rinnovare il contratto, sicuramente molto contrariato per come la squadra ha seguito - anzi, sarebbe dire non ha seguito - i suoi consigli in merito ai criteri da adottare nel progetto dell’auto di quest’anno, la W14. Bello il passaggio sul proiettile d’argento, modo di dire più americano che inglese equivalente a “bacchetta magica”: la Mercedes ammette di non averlo, certificando così la crisi delle seconde linee, quelle che dovrebbero attaccare l’inattaccabile Red Bull. Viene da chiedersi, parlando di seconde linee e di crisi, se anche alla Ferrari pensino la stessa cosa o se magari, nascosto da qualche parte nella sede della Ges, un proiettile d’argento ci sia...

Ferrari, che succede?

La sensazione è che in questo momento, più che un proiettile d’argento, alla Ferrari serva tanta calma. E si deve capire se davvero altri tecnici, sia apicali sia no, possano guardarsi attorno e dare l’addio. Se David Sanchez, questo ormai pare chiaro, non verrà sostituito, come si strutturerà il reparto sviluppo, stante che a capo dell’area aerodinamica c’è già un ingegnere, Diego Tondi, e Sanchez aveva un ruolo diverso, tecnicamente superiore? E soprattutto su quali linee si intende procedere per sviluppare un’auto che, al via, ha palesato tanti limiti? Si attendono risposte da Jeddah in avanti. Anche perché i contratti di Leclerc e Sainz vanno in scadenza (a fine ‘24) ed entrambi i piloti chiedono chiarezza. 

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