Ora che il Mondiale è finito anche se mancano ancora cinque weekend, con la Ducati campione costruttori per la sesta volta di fila e piloti per la quarta, ma soprattutto con il ritorno in vetta dell’ex tiranno ferito Marc Marquez, che sarà della MotoGP? E ancor più della stessa Ducati? Certo, c’è il podio finale da stabilire, con Pecco Bagnaia che in Giappone ha recuperato 27 punti ad Alex Marquez, portandosi a -27 dal secondo posto, così come Marco Bezzecchi ambisce ancora di rompere il monopolio rosso e far salire almeno un gradino all’Aprilia. Ma il rischio di proiettarsi già sul 2026 e ancor più al 2027, con l’attesa rivoluzione tecnica della MotoGP (cilindrata 850, addio abbassatori) che seguirà di un anno quella della Formula 1, c’è eccome. E già l’audience in tv, ai circuiti c’è il pienone) è calata.
Il mercato della MotoGP
D’altronde, nonostante le concessioni e la crescita dei rivali, il prossimo anno sarà difficile stoppare la Ducati con questo Marquez e il ritrovato Bagnaia. Ecco così che a mettere pepe ci pensa il mercato. Quello del 2027. Da una parte ci sono big scontenti che vogliono la Ducati (sempre che sarà la migliore con le moto rivoluzionate), con Fabio Quartararo e Pedro Acosta a guidare la lista di chi si guarda intorno, insoddisfatti di Yamaha e Ktm. Dall’altra c’è la questione del box rosso dove nonostante il dominio si sono vissute tensioni. Con Bagnaia, ovviamente. Ma a Mondiale in dirittura e ora ancor più dopo l’assegnazione, c’è fibrillazione pure sul futuro di Marquez. La suggestione di un ritorno alla Honda per chiudere davvero il cerchio, magari dopo la conquista del decimo titolo mondiale. Con la gratitudine verso chi l’ha lasciato andare via con un contratto ancora valido (2023) ma anche la consapevolezza che in Giappone l’aria è cambiata (vedi il podio di Joan Mir a Motegi) e che l’investimento sul progetto 2027 c’è. Marc ovviamente non ne parla. Deve ancora assorbire la botta emotiva di Motegi e già stanotte si accendono i motori in Indonesia. "Arrivo a Mandalika ancora con tutte queste emozioni addosso, che saranno una carica in più per rimanere concentrati e a continuare a dare il massimo per la squadra e tutto il gruppo di lavoro. Anche la vittoria tra i team è ormai molto vicina". Già, il mondiale delle squadre (scontato il successo di quella ufficiale Ducati). Ma quale sarà la sua fra due anni?
