La MotoGP mette le ali, Lorenzo vola

A Jerez compaiono le appendici aerodinamiche anche sulla Suzuki di Aleix Espargaro (subito 3°) e sull’Aprilia di Bradl (15°). Si discute sulla sicurezza, la Ducati le difende e si gode un Lorenzo straordinario. Ma in casa Dovizioso e Iannone sono pressati e in difficoltà
La MotoGP mette le ali, Lorenzo vola© www.imagephotoagency.it

JEREZ - Tutti dietro la Ducati. Non solo sul mercato, dopo il passaggio di Jorge Lorenzo sulla Rossa per i prossimi due anni. Anche sulla strada aerodinamica introdotta da Gigi Dall’Igna e seguita ormai da tutti. Oggi, nella prima giornata di prove del GP di Spagna, prima tappa europea del Motomondiale, le chiacchierate appendici sono comparse anche sulla Suzuki e sull’Aprilia, per ora con Aleix Espargaro e Stefan Bradl. Sulla prima sono già colorate di blu: due più grandi sul cupolino, due più piccole di fianco, sulla carena. Sulla seconda sono nere, simili a quelle utilizzate dalla Yamaha (solo da Lorenzo) e dalla Honda. Pensare che dietro le quinte le Case stanno cercando di stopparle, mettendone in discussione la sicurezza anche dopo il contatto tra Marquez e Iannone al via dell’Argentina. «E’ più sicura una moto con la ruota davanti attaccata a terra o una con la gomma che galleggia nell’aria? - replica Dall’Igna -. Non vorrei che questo fosse un pretesto per bloccare l’evoluzione che qualcuno ha iniziato per primo e per questo quindi ha dei vantaggi. Mi auguro che i regolamenti siano corretti e rispettosi di tutto quello che i costruttori hanno fatto in questi anni».

JEREZ, A LORENZO LE SECONDE LIBERE

Ma la pista cosa ha detto? Che le alette aiutano a volare e che quello che vola più di tutti è Jorge Lorenzo, carico a molla. Più di tre decimi rifilati a Marquez (con le alette), più di mezzo secondo ad Aleix Espargaro, che per la prima volta supera il compagno Vinales (6° senza ali). Valentino è 5° a 7 decimi senza ali (le ha usate solo ad Austin, cadendo). In Aprilia invece Bradl (15°) con le ali rifila 4 decimi a Bautista (18°) senza. E le Ducati? La migliore, come nella classifica mondiale, è quella Open di Hector Barberà (4° a 6 decimi senza ali), Dovizioso è 7° a più di un secondo, Iannone addirittura fuori dalla top-ten (11° a quasi un secondo e mezzo). Con le ali sulle carene ma il peso di un testa a testa per l’unico posto ancora libero sulla Rossa per i prossimi due anni.

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