Torino - Marc Marquez si riprende il mondo delle due ruote. Per ora mediaticamente, ma quanto basta per riaffermare chi è il vero padrone, chi ha spodestato e pensionato Valentino Rossi. Basta vederlo al centro dei riflettori a Mandalika, dove Pecco Bagnaia e Jorge Martin si giocano un Mondiale tutto rosso, anche se in squadre diverse. E sentirlo parlare sicuro di sé, convinto di tornare sul tetto del mondo anche con i risultati. Su una Ducati. Quella lilla del team Gresini, che contro ogni convinzione e pronostico ci ha creduto e l’ha aspettato. E che il prossimo anno diventerà Team Marquez, con Marc e Alex sulla GP23. Fratelli per niente coltelli. Ma se nell’horribilis 2020 dell’incidente di Jerez la Honda aveva preso Alex per convincere Marc a restare (quattro anni di contratti, l’ultimo - il prossimo - non rispettato nonostante 15+10 milioni di ingaggio e bonus), adesso è Marc a darsi un futuro scegliendo la squadra-famiglia del grande Fausto e (soprattutto) la Ducati. Una decisione, racconta, presa due martedì fa, svelando un retroscena. «La domenica di Motegi, dopo la gara, ho chiamato Dani (l’ex compagno Pedrosa, ora collaudatore alla Ktm che lo voleva e vuole ancora, ndr). Per un consiglio, da pilota a pilota. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi ha aiutato molto».
Marquez in Ducati: è ufficiale
Ieri mattina la firma, a una settimana dall’annuncio della separazione consensuale dall’Hrc. «È stata la decisione più dura della mia carriera - racconta l’otto volte campione che insegue il sé stesso del 2019 -. Interrompere un rapporto di 11 anni, così vincente è stato complicato. La situazione più semplice era quella di restare in Honda, con tutto sotto controllo, uno stipendio lauto… ma volendo prendermi cura di me stesso e della mia carriera, dovevo trovare una nuova sfida. Avevo bisogno di un cambiamento per tornare a divertirmi in pista. Senza quello non avrebbe senso continuare, invece io voglio farlo ancora per molti anni. Il primo obiettivo è ritrovare il sorriso, i risultati poi verranno, non ho perso fiducia nei miei mezzi. Per questo ho scelto il team Gresini: è una grande famiglia, ha la moto migliore sulla griglia e c’è mio fratello. Quindi sarà una grande sfida per me e per la squadra».