Hamilton, l’incredibile indizio Ferrari giorni prima e il ruolo di Elkann

Lo tsunami destinato probabilmente a cambiare la storia della Formula 1 è stato "anticipato" senza che nessuno se ne accorgesse...

Lo tsunami destinato probabilmente a cambiare la storia della Formula 1 e sicuramente, in un modo o nell’altro, quella della Ferrari, è stato anticipato tre giorni fa da un indizio passato inosservato. Una macchinina rossa a fianco della birra italiana nuovo sponsor al posto di quella spagnola (altro indizio, dell’addio a Carlos Sainz). Sulla riproduzione della 375 F1 con la quale Alberto Ascari conquistò nel 1951 la prima vittoria per Maranello, diventata pochi mesi dopo il primo titolo mondiale, c’è un grande numero bianco: 44.

Quello di Lewis Hamilton. Cinque mesi dopo aver annunciato il rinnovo biennale con la rock star del Circus delle quattro ruote, la Mercedes deve comunicare l’addio anticipato, alla fine di questa stagione ormai alle porte, con il pilota che ha sotto contratto da quando aveva 13 anni. E nel giro di una decina di minuti arrivano da Maranello due righe striminzite ma ricche di significato come una Divina Commedia: "La Scuderia Ferrari è lieta di annunciare che Lewis Hamilton entrerà a far parte del team dalla stagione 2025, con un contratto pluriennale". Booom.

Hamilton alla Ferrari, finalmente è vero!

Dopo anni di ammiccamenti, rumors e accostamenti tutto è vero: il pilota più vincente della Formula 1 (7 titoli come Michael Schumacher, la record di vittorie, podi e pole: 103, 197 e 104 su 334 gare disputate) dalla prossima stagione vestirà rosso, sostituendo Carlos Sainz il cui contratto quindi non verrà rinnovato. Mai in Ferrari era arrivato un campione simile. Neppure Schumi era così dominante nel 1996 quando lasciò la Benetton. Aveva conquistato due titoli, diventò il Kaiser a Maranello. Quello che non è riuscito a fare Fernando Alonso, il rivale più acerrimo di Lewis fin dal debutto dell’inglese nel 2007 in McLaren , anche lui approdato in rosso da bi-campione ma fermatosi nonostante abbia subito accarezzato il titolo nel 2010. Idem Sebastian Vettel, quattro volte consecutive campione con la Red Bull che ha cercato un rilancio in rosso (2015-2020) nell’era Mercedes (e Hamilton). Fallito.

Hamilton nuovo pilota Ferrari dal 2025: è ufficiale, contratto pluriennale

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Hamilton alla Ferrari come Cristiano Ronaldo alla Juve

Insomma, un passaggio clamoroso come quello di Ronaldo nel 2018 dal Real Madrid alla Juventus. Romanticamente allora galeotta fu la standing ovation del J Stadium per la rovesciata del portoghese che eliminò i bianconeri dalla Champions, come adesso l’amore del popolo rosso espresso anche quest’anno a Monza ("Incredibile, mi fermano e mi dicono: 'Lewis, vieni in Ferrari'" ammise l’inglese). Molto più prosaicamente a pesare è stato il pressing di John Elkann, il presidente della Ferrari (e proprietario della Juventus) che ha fortemente voluto Hamilton, corteggiandolo a lungo anche a cena lo scorso anno fino al rinnovo biennale annunciato in agosto dalla Mercedes. Team che ora deve ingoiare il dietrofront: "Sapevamo che la nostra partnership sarebbe arrivata ad una conclusione un certo punto, e quel giorno è arrivato. Accettiamo la decisione di Lewis nel cercare una nuova sfida" le parole di Toto Wolff che già nel pomeriggio aveva annunciato l’addio ai dipendenti a Brackley.

Seguono parole d’amore di Lewis. "Ho trascorso 11 anni incredibili con questa squadra e sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto insieme. La Mercedes fa parte della mia vita da quando avevo 13 anni. È un posto in cui sono cresciuto, quindi la decisione di andarmene è stata una delle più difficili che abbia mai dovuto prendere. Ma è arrivato il momento di fare questo passo e sono entusiasta di affrontare una nuova sfida. Mi impegno al 100% per fornire le migliori prestazioni possibili in questa stagione e per rendere il mio ultimo anno con le Frecce d’Argento, uno di quelli da ricordare".

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Il saluto di Sainz alla Ferrari

Molto più fredde quelle dell’addio di Carlos Sainz, non congiunte con la Scuderia (la rottura è forte). "Abbiamo ancora una lunga stagione davanti a noi e, come sempre, darò tutto per la squadra per i tifosi di tutto il mondo. Annunceremo notizie sul mio futuro quando sarà il momento". Cosa ha spinto Hamilton a rompere, prim’ancora di iniziarlo, un contratto fino al 2026? Innanzitutto la possibilità di farlo. Lewis avrebbe firmato un accordo 1+1, con opzioni di uscita a suo favore non legate ai risultati. Un po’ come Marc Marquez, protagonista della svolta choc della MotoGP, con il passaggio dalla Honda alla Ducati, l’altra Rossa Nazionale dei motori, anche se dalla finestra (Team Gresini). E con un contratto di un anno. Poi c’è la questione economica. Hamilton non ha mai accettato essere pagato meno di Max Verstappen, l’olandese che ne ha fermato la corsa ai record e che nel 2023 ha messo in tasca dalla Red Bull 70 milioni di dollari (45+25 di bonus) contro i 55 dell’inglese. E il rinnovo con Mercedes è stato al ribasso. La Ferrari si sarebbe spinta ben oltre. Ma soprattutto c’è la questione tecnica e ancor più il fascino di quello che potrebbe essere.

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Hamilton-Ferrari: i dettagli del contratto

Hamilton nonostante abbia 39 anni è convinto (non solo lui) di essere ancora il più forte. Ma la Mercedes da due anni ha sbagliato strada. La Ferrari è in rimonta. E anche se quest’anno sarà difficile recuperare il gap dai bibitari (che annuncino grossi miglioramenti alla monoposto: a proposito, vedremo la nuova Rossa il 13, la Mercedes il 14 e la Red Bull il 15), in questi mesi c’è stato un grande programma di potenziamento dell’organico tecnico guidato da Frederic Vasseur. Ed Elkann ha dato garanzie di investimenti mega anche per la rivoluzione tecnica del 2026. Si parla di un contratto 2+1, con possibile scadenza nel 2027, quando Lewis avrà 42 anni.

L’età attuale di Alonso, che ha dimostrato di essere ancora uno dei migliori in pista. Pare che anche Leclerc abbia firmato per un 2+1. E questo sarebbe ancora più significativo. Di sicuro Charles non ha avuto voce in capitolo sull’arrivo di Lewis, ma lo prenderà come un ulteriore stimolo a dimostrare di essere lui il Messia Rosso. Come di sicuro il messaggio dato a lui dalla Ferrari è forte: numero 1? quest’anno, poi... Sarà Dream Team, come la Mercedes di Hamilton e Rosberg. E altrettanto certamente Hamilton ha in testa una sola cosa: superare Schumacher su una Ferrari, riportandola sul tetto del mondo do v e non arriva da 17 anni, dal titolo 2007 di da Kimi Raikkonen scartato dalla McLaren proprio per far posto all’arrivo del rookie e ad Alonso, e aiutato dalle loro risse. Una storia che potrebbe ripetersi, ma intanto basta che la Ferrari torni ad avere una macchina da Mondiale.

Ferrari, per i bookie è già Hamilton-mania: con Leclerc una coppia da titolo Mondiale

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Lo tsunami destinato probabilmente a cambiare la storia della Formula 1 e sicuramente, in un modo o nell’altro, quella della Ferrari, è stato anticipato tre giorni fa da un indizio passato inosservato. Una macchinina rossa a fianco della birra italiana nuovo sponsor al posto di quella spagnola (altro indizio, dell’addio a Carlos Sainz). Sulla riproduzione della 375 F1 con la quale Alberto Ascari conquistò nel 1951 la prima vittoria per Maranello, diventata pochi mesi dopo il primo titolo mondiale, c’è un grande numero bianco: 44.

Quello di Lewis Hamilton. Cinque mesi dopo aver annunciato il rinnovo biennale con la rock star del Circus delle quattro ruote, la Mercedes deve comunicare l’addio anticipato, alla fine di questa stagione ormai alle porte, con il pilota che ha sotto contratto da quando aveva 13 anni. E nel giro di una decina di minuti arrivano da Maranello due righe striminzite ma ricche di significato come una Divina Commedia: "La Scuderia Ferrari è lieta di annunciare che Lewis Hamilton entrerà a far parte del team dalla stagione 2025, con un contratto pluriennale". Booom.

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Dopo anni di ammiccamenti, rumors e accostamenti tutto è vero: il pilota più vincente della Formula 1 (7 titoli come Michael Schumacher, la record di vittorie, podi e pole: 103, 197 e 104 su 334 gare disputate) dalla prossima stagione vestirà rosso, sostituendo Carlos Sainz il cui contratto quindi non verrà rinnovato. Mai in Ferrari era arrivato un campione simile. Neppure Schumi era così dominante nel 1996 quando lasciò la Benetton. Aveva conquistato due titoli, diventò il Kaiser a Maranello. Quello che non è riuscito a fare Fernando Alonso, il rivale più acerrimo di Lewis fin dal debutto dell’inglese nel 2007 in McLaren , anche lui approdato in rosso da bi-campione ma fermatosi nonostante abbia subito accarezzato il titolo nel 2010. Idem Sebastian Vettel, quattro volte consecutive campione con la Red Bull che ha cercato un rilancio in rosso (2015-2020) nell’era Mercedes (e Hamilton). Fallito.

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