Sainz verso la Mercedes ma il futuro è un talento italiano pupillo di Wolff

Carlos potrebbe rappresentare una soluzione ponte per il team principal della Casa anglo-tedesca in attesa che sia pronto al debutto di Kimi Antonelli, gioiello azzurro, oggi 17enne
Sainz verso la Mercedes ma il futuro è un talento italiano pupillo di Wolff© EPA

TORINO - Stabilità. Il mantra della nuova Formula 1, la parola e il concetto più utilizzati nel Circus sulla bocca di ogni buon team principal (e finanche tecnico) che si rispetti. Nell’organizzazione, nei regolamenti, nell’orizzonte finanziario. Stabilità portata fino al punto, per la prima volta nella storia del Mondiale, di schierare una griglia senza alcun cambiamento in tutti i dieci team. Tutti i piloti confermati dal 2023 al 2024. E nel giro di ventiquattro ore anche i rinnovi pluriennali di Charles Leclerc con la Ferrari e di Lando Norris con la McLaren. Il tutto con il corollario del no definitivo all’ingresso di Andretti come 11ª squadra. Non se ne parlerà prima della prossima rivoluzione tecnica, in programma nel 2026.

Tutto buttato per aria dalla clamorosa svolta sull’asse Maranello-Brackley, con l’accordo di Lewis Hamilton per vestire rosso dal 2025. Una mossa, quella della Ferrari e del sette volte campione del mondo, destinata ovviamente ad avere ripercussioni, effetti a catena come le onde create da un sasso gettato nello stagno. E qui parliamo di un macigno in un mare (anche di soldi). Uno tsunami, insomma. Le prime considerazioni sono ovviamente sul dove andrà Carlos Sainz e con chi sostituirà Hamilton la Mercedes. E la risposta, non ovvia, è che lo spagnolo potrebbe essere la soluzione del grattacapo piombato sulla testa di Toto Wolff con molto anticipo rispetto a quanto previsto.

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Kimi Antonelli, talento 17enne italiano

Il boss della Casa anglo-tedesca infatti era convinto di aver blindato in estate la sua coppia Hamilton-Russell fino a tutto il 2025, permettendo quindi la crescita sia dell’ambizioso inglese preso due anni fa dalla Williams, sia quella di Kimi Antonelli. È noto che il 17enne italiano indicato da quasi tutti come il prossimo crac sia un pupillo di Wolff, che l’ha preso nell’Academy Mercedes già nel 2019. Antonelli, reduce da quattro trionfi nei vari campionati di Formula 4, quest’anno salta direttamente in Formula 2 e sulla carta potrebbe anche essere papabile per la F1 nel 2025, ma potrebbe essere un azzardo.

Meglio andare sul classico “usato” sicuro. E Carlos Sainz è un gran lavoratore e sviluppatore, molto apprezzato dai tecnici di tutte le squadra in cui ha lavorato. E veloce, come dimostrato quest’anno non solo a Monza (pole e gran podio) e a Singapore (prima vitoria in F1). In più potrebbe anche accettare un contratto di un anno “più” con opzione a favore della Mercedes (quello che non voleva accettare in Ferrari), anche perché è noto che lo spagnolo abbia avuto più di un contatto con l’Audi per lo sbarco dei Quattro Anelli tedeschi in F1 nel 2026 (nel frattempo ha già comprato la Sauber, che quest’anno si chiamerà Stake e non più Alfa Romeo).

L'alternativa per la Mercedes è Alexander Albon

Per Sainz comunque una porta che si chiude e una che si apre. L’alternativa per la Mercedes è Alexander Albon, la rivelazione della Williams che è in scadenza di contratto e che in queste settimane cominciava a gongolare per lo stallo della trattativa di rinnovo tra Sainz e la Ferrari. Williams che monta motori (e non solo) Mercedes. Il thailandese è uno dei pezzi forti del mercato, che ora accelererà verso il 2025 e oltre. I piloti certi di un volante oltre il Mondiale che si aprirà il 2 marzo in Bahrain infatti per ora sono solo sei: Max Verstappen, blindato dalla Red Bull fino al 2028 (sempre che l’olandese, come ventilato più volte, non si stuferà prima), la quasi ex coppia d’argento Russell e Hamilton, Leclerc, Norris e Piastri.

Alla Red Bull nessuna preoccupazione per il contratto in scadenza di Perez

La McLaren è a posto fino al 2026, ma come visto per Hamilton, i rinnovi “pluriennali” non sono carta straccia, ma hanno dietro clausole e cavilli che permettono clamorose rotture. E alla Red Bull hanno fatto capire già che Lando sarebbe il loro prospetto ideale sia “con” che “senza” Verstappen. Di sicuro sono zero preoccupati per il contratto in scadenza di Sergio Perez, il cui sedile è ambitissimo. Lo punta Daniel Ricciardo, ripartito dall’AlphaTauri ora diventata Visa Cash App RB (sigla che indica ormai il fatto che Faenza è una costola della Red Bull, non senza polemiche). C’è il neozelandese Liam Lawson in rampa di lancio dopo aver superato la prova sostituzione di Ricciardo durante l’infortunio dell’australiano. E appunto Norris. E siamo solo a inizio febbraio 2024, prim’ancora che le monoposto di quest’anno siano presentate e vadano in pista per i test.

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TORINO - Stabilità. Il mantra della nuova Formula 1, la parola e il concetto più utilizzati nel Circus sulla bocca di ogni buon team principal (e finanche tecnico) che si rispetti. Nell’organizzazione, nei regolamenti, nell’orizzonte finanziario. Stabilità portata fino al punto, per la prima volta nella storia del Mondiale, di schierare una griglia senza alcun cambiamento in tutti i dieci team. Tutti i piloti confermati dal 2023 al 2024. E nel giro di ventiquattro ore anche i rinnovi pluriennali di Charles Leclerc con la Ferrari e di Lando Norris con la McLaren. Il tutto con il corollario del no definitivo all’ingresso di Andretti come 11ª squadra. Non se ne parlerà prima della prossima rivoluzione tecnica, in programma nel 2026.

Tutto buttato per aria dalla clamorosa svolta sull’asse Maranello-Brackley, con l’accordo di Lewis Hamilton per vestire rosso dal 2025. Una mossa, quella della Ferrari e del sette volte campione del mondo, destinata ovviamente ad avere ripercussioni, effetti a catena come le onde create da un sasso gettato nello stagno. E qui parliamo di un macigno in un mare (anche di soldi). Uno tsunami, insomma. Le prime considerazioni sono ovviamente sul dove andrà Carlos Sainz e con chi sostituirà Hamilton la Mercedes. E la risposta, non ovvia, è che lo spagnolo potrebbe essere la soluzione del grattacapo piombato sulla testa di Toto Wolff con molto anticipo rispetto a quanto previsto.

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