
Torino - Cuffie per ascoltare i dialoghi tra gli ingegneri e Charles Leclerc, occhi sui monitor dei tempi e taccuino blu in mano per scrivere ogni impressione. Uno più grande di quello utilizzato la scorsa settimana nel primo approccio in pista sulla Ferrari a Fiorano, quello dell’emozione ma con la freddezza e la dedizione dei campioni, per disegnare la posizione gradita dei pedali. La prima modifica chiesta nella sua era Rossa. Lewis Hamilton è così. Si sapeva, lo dicevano tutti, a partire da Fred Vasseur che l’ha lanciato in F3 e GP2 vent’anni fa, ma ora tutti l’hanno toccato con mano, capito, respirato. Ossessionato dai dettagli, trascinatore e motivatore. Quello che serviva. Il sette volte campione del mondo ha iniziato così la sua prima di tre giornate di test a Barcellona, mentre Charles Leclerc girava con la SF-23, la macchina di due campionati, scelta perché rispetto alla SF-75 del 2022 utilizzata dalla FDA e con i giovani (la prima con i regolamenti ad effetto suolo) aderiva già alla famosa Direttiva Tecnica 39 sull’altezza minima da terra. La migliore di quelle possibili dai regolamenti per lavorare in pista sulla correlazione dei dati prodotti in galleria del vento e nelle simulazioni su tutti i fronti necessari per rendere la SF-25, la nuova macchina che verrà presentata il 19 febbraio, davvero vincente. Veloce su tutte le piste e in tutte le condizioni.
Ferrari, l'era dei test
È questa la prima vera svolta della nuova Ferrari, quella targata Hamilton ma anche Lois Serra (e Jerome D’Ambrosio), il direttore tecnico preso sempre dalla Mercedes, evidentemente non solo per creare un clima più familiare al sette volte campione del mondo. La Mercedes, come la Red Bull, per prima ha capito come sfruttare i TPC, le giornate di prova con le macchine vecchie (quattro per ogni pilota ufficiale per un totale di mille km a testa), per riaprire di fatto l’era dei test, da tempo scomparsi in F1. A Barcellona, dove ieri Hamilton s’è alternato a volante con Leclerc partendo rispettivamente da 89 e 42 km, la quota percorsa qualche giorno fa a Fiorano, la nuova Ferrari ha dunque accelerato sulla strada dello sviluppo lavorando su molti fronti: gomme, aerodinamica ed elettronica. Focus sul risolvere il punto deboli della SF-24, ovvero la lentezza nel mandare in temperature degli pneumatici che limitava le prestazioni in qualifica e nella prima parte degli stint di gara, ma anche sul migliorare le partenze. Fattori chiave per nella F1 moderna. Così, anche con la macchina vecchia e gomme Pirelli Demo, gli ingegneri di Maranello hanno messo a punto un programma intenso di lavoro per studiare diverse preparazioni al giro, pressioni e temperature, strategie di esercizio insomma. Ma anche analizzare i flussi aerodinamici e il carico con modifiche del fondo. Inoltre, come già a Fiorano, nonostante le porte chiuse in un Montmelò riservato dalla Ferrari e blindato, si sono viste diverse prove di partenza. Tutto da ripetere anche oggi e domani, sviluppando in fretta l’ambientamento rosso di Hamilton ma affinando anche il suo rapporto con Leclerc.