Il potenziale della SF-25
Dopo la disastrosa gara di Miami, Chales Leclerc ha praticamente alzato bandiera bianca, mentre secondo Vasseur c’è ancora del potenziale da estrarre nella SF-25. Questa stagione è definitivamente compromessa o c’è ancora la possibilità di migliorare le prestazioni della Rossa?
«Personalmente ritengo che ci sia sempre “il potenziale da estrarre”, a patto che si individui la strada da percorrere. Oggi si lavora moltissimo con le simulazioni, tipo dinamica del veicolo, CFD per l’aerodinamica, eccetera. È fondamentale che questi strumenti camminino di pari passo con la realtà fisica dei fenomeni. Ci deve essere corrispondenza tra quello che si può ipotizzare col software, cioè con i calcoli, e quello che si “legge” effettivamente in pista. Se questo non avviene, ed al momento non sembra succedere, è difficile fare stime che possono portare alle soluzioni affidabili. La dimostrazione è che, al momento, i piloti hanno metodi di messa a punto delle vetture antitetici: Leclerc va di sovrasterzo, Hamilton di sottosterzo. È vero che ogni pilota ha un proprio stile di guida ma, a mio parere, la vettura dà il suo meglio con una tendenza di assetto prevalente».
Tornando alla gara di Miami, in molti, a partire dallo stesso Leclerc, non hanno saputo spiegare perché in qualifica la Ferrari sia andata meglio con gomme usate, che con coperture nuove. Come è possibile una cosa del genere, se le gomme nuove sulla carta sono più veloci di quattro-cinque decimi rispetto a quelle usate?
«Sicuramente il “pianeta” pneumatici è molto difficile da interpretare, tuttavia se ottieni la prestazione con gomme usate c’è un problema di base da spiegare. Se però con maggiore grip vai peggio vuol dire che “il tuo potenziale” è ben lontano da essere raggiunto».

