Bombe russe sull'aeroporto ucraino di Hostomel: distrutto l'An-255, l'aereo più grande del mondo

Le immagini satellitari scattate dopo il bombardamento mostrano il relitto del velivolo Antonov, noto anche col nome di Mryia, coperto dalle lamiere dell'hangar
Bombe russe sull'aeroporto ucraino di Hostomel: distrutto l'An-255, l'aereo più grande del mondo

Conosciuto con vari nomi come Mryia e Cossack (soprannome dato dalla Nato), l'Antonov An-255 è stato completamente distrutto da uno dei bombardamenti russi in Ucraina. L'aereo cargo più grande mai costruito è bruciato sotto i detriti dell'hangar dell'aeroporto Hostomel, caduto in mani russe. Per riportarlo a nuovo saranno necessari circa 2 miliardi e 753 milioni di euro.

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L'ennesima "vittima"

Costruito e distrutto dai russi, l’orgoglio sovietico prodotto dall’azienda Antonov è caduto sotto le bombe di chi l’aveva progettato al fine di trasportare la navetta spaziale Buran al Cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan. Il velivolo cargo con 6 motori a reazione e un’apertura alare di quasi 90 metri era fermo nell’aeroporto ucraino di Hostomel per alcune operazioni di manutenzione. 

La pioggia di ordigni caduti in questi giorni nell’hangar ha distrutto l’intera struttura aeroportuale, ma alcune immagini dall’alto mostravano soltanto la coda dell’An-225, a pezzi, sbucare tra i detriti. La società Antonov ha atteso fino all’ultimo per avere la certezza della completa rovina del mezzo, fino a che sui social hanno cominciato a girare filmati che confermavano la notizia peggiore.

"Chi ha causato il danno paghi"

Secondo le notizie che in queste ore circolano sul web il velivolo non sarebbe stato distrutto dai russi ma dagli stessi ucraini nel tentativo di difendere l’aeroporto dalla presa dell’esercito di Putin. Tesi che però viene smentita da una nota diffusa nei giorni scorsi dalla Ukroboronprom, associazione di imprese che operano nel settore della Difesa ucraina: "L'Ucraina farà il possibile affinché gli aggressori paghino per questi lavori". Attualmente non è possibile con certezza la verità, poiché le tantissime notizie false nelle maggiori piattaforme social non permettono una chiara e trasparente ricostruzione dell'accaduto.

Intanto l’Ukroboronprom, associazione di imprese operanti nel settore della difesa ucraina, ha fatto sapere attraverso una nota che sarà fatto il possibile perché chi ha causato questo grave danno paghi. Come detto, riparare questo colosso non sarà però né semplice né economico. Un vero peccato, visto che era l'unico della sua "specie" dopo il fallimento del progetto che avrebbe dovuto vedere il completamento di un secondo esemplare. Troppo grosso e costoso per moltissime compagnie di trasporto aereo e per le piste di atterraggio (il 35% degli aeroporti nel mondo non può accettarlo date le sue dimensioni, l’apertura alare di oltre 88,3 metri e un peso massimo al decollo da 640 tonnellate): questi i motivi spiegati dal presidente della Antonov, Oleksandr Donets.

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