Milano, tantissimi riders affollano la metro vuota per tornare a casa VIDEO

Folla di bici e fattori a domicilio alla stazione di Porta Garibaldi, la sera di Pasqua: con le immagini dei rider, molti dei quali senza protezioni di sicurezza, Deliverance Milano denuncia la situazione
Milano, tantissimi riders affollano la metro vuota per tornare a casa VIDEO

Una Pasqua diversa per quasi tutti. Le tradizioni, per quest'anno, sono passate in secondo piano, in attesa di tempi migliori. Quasi tutti, dicevamo, perché mentre alcuni furbetti hanno violato le regole per l'emergenza coronavirus, molte persone hanno continuato a lavorare per garantire uova e pranzi a domicilio. Stiamo parlando dei fattorini in bici che si occupano del delivery e le immagini rilasciate da Deliverance Milano parlano da sé: decine e decine di rider sulla banchina del treno, alla stazione di Porta Garibaldi, in attesa dell’ultima corsa della sera, il giorno di Pasqua.

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"Via crucis" dei rider

Molti di loro non hanno nemmeno i dispositivi di protezione individuale, sono costretti a lavorare spesso al limite, al di sotto di ogni standard di salute e sicurezza, senza tutela né diritti. Servono risposte concrete da parte delle società di food delivery che non offrono soluzioni puntuali ai lavoratori”, è la denuncia di Deliverance Milano. I rider hanno lavorato tutta la giornata di Pasqua, consegnando uova e pranzi a domicilio alle famiglie, ma spesso ci si dimentica di rispettare le norme di sicurezza che adesso più che mai sono indispensabili. Alcuni di loro non indossano né guanti né mascherine: così facendo, si mette a rischio la loro salute e quella delle persone a casa.

È proprio in un momento come questo di emergenza sanitaria nazionale e di allarme sociale generalizzato che decidiamo in che tipo di società intendiamo vivere: una società che lascia indietro gli ultimi scambiando sushi, pizza e patatine come un servizio essenziale, una coccola che qualcuno può concedersi ai danni di qualcun altro (una società malata evidentemente) o una società in cui le istituzioni sono in grado di garantire il benessere collettivo e la salvaguardia della salute pubblica? Nessuno deve esser lasciato indietro, dicevamo, ma è passato un mese e niente è cambiato”.

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