Olimpiadi, perché per l'Italia possono essere le più belle di sempre

A 99 giorni dalla cerimonia d'apertura, sono già 219 i qualificati (110 uomini, 109 donne). Proiezioni e algoritmi ipotizzano addirittura 49 medaglie tricolori, il che significherebbe battere il record di Tokyo
Olimpiadi, perché per l'Italia possono essere le più belle di sempre© ANSA

La fiamma di Olimpia ha cominciato il suo lungo viaggio verso Parigi (apertura dei Giochi il 26 luglio, chiusura l'11 agosto). A 99 giorni dal via, lo sport italiano accarezza la prospettiva che queste possano rivelarsi le Olimpiadi più belle di sempre per la Nazione oggi sesta nel G10 mondiale dell'indice di competitività, dietro superpotenze del calibro di Usa, Cina e Giappone, ma davanti a Gran Bretagna, Francia, Australia. Negli ultimi tre anni, a livello di Giochi, Europei e Mondiali, nessun altro Paese europeo ha vinto tanto quanto l'Italia nelle diverse discipline. Proiezioni e algoritmi olimpici indicano addirittura 49 medaglie possibili in 19 sport a Parigi con 14 ori, il che significherebbe eguagliare il primato di Los Angeles 1994 per ciò che concerne il metallo più prezioso e, addirittura, migliorare il record complessivo di Tokyo (10 ori, 10 argenti, 20 bronzi).

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Le chance dell'Italia

Tutto questo nonostante, a livello di squadra, non ci saranno le otto in lizza ad Atene 2004 che salirono quattro volte sul podio e nemmeno le sei di Tokyo, che non andarono a medaglia. Qualificati Settebello e Setterosa, aspettando che l'Italvolley femminile stacchi il pass durante la Nations League, c'è grande attesa per il preolimpico dell'Italbasket maschile (Portorico 2-57 luglio). È interessante analizzare le previsioni, ramo atletica, formulate da Athletics Weekly: confermate le 5 medaglie di Tokyo (Jacobs nei 100 e nella 4x100 con Patta, Desalu e Tortu; Tamberi nell'alto; Stano e Palmisano nella 20 km), ma, secondo la prestigiosa testata britannica, a Parigi diversamente distribuite: oro al triplista Diaz e conferma di Tamberi; argento a Stano e a Palmisano; bronzo a Jacobs nei 100; quarto posto per Larissa Iapichino e Mattia Furlani nel lungo, Fabbri nel peso. Sulla spedizione azzurra aleggia il Fattore Sinner, alla sua prima partecipazione olimpica e strepitoso mattatore della prima parte della stagione tennistica (25 vittorie su 27 incontri). Il miracolo dello sport italiano, snobbato dalla politica di qualunque colore, è destinato a continuare in Francia.

Malagò "Siamo unici al mondo"

Semmai le preoccupazioni sono per il futuro, come ha avvertito Giovanni Malagò, nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport in occasione dell'accensione della fiamma olimpica: "Lo sport italiano è unico al mondo. Siamo avanti in tutto: successi, atleti di seconda generazione, parità uomo-donna. Eppure, il sistema poggia sulle società dilettantistiche. Il mondo della politica dovrebbe rendersene conto e fare qualcosa". Lo stesso mondo che, nel gennaio 2021, aspettò l'ultimo giorno utile per varare il provvedimento a garanzia dell'autonomia del Coni, proprio alla vigilia dell'esecutivo Cio, pronto, in caso contrario, a spedire l'Italia a Tokyo senza inno, senza bandiera, senza squadre. La martellante campagna quotidiana di Tuttosport suonò la sveglia all'esecutivo allora in carica, il Conte 2. Era il 26 gennaio 2021, il giorno dopo, a Losanna, l'Italia ebbe il via libera per i Giochi giapponesi. E, grazie al ruolo decisivo di Malagò, membro del Cio, mise in salvo i 1.300 milioni di euro garantiti dal Comitato olimpico internazionale a copertura del 75% delle spese previste all'epoca nel dossier Milano Cortina 2026. Per dire quanto la politica sia tanto attenta alle esigenze dello sport italiano. Si fa per dire.

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