TORINO - Un’estate gettata al vento. La Nazionale femminile affonda al preolimpico e chiude nel peggiore dei modi la stagione. Il primo a fare un bilancio è il presidente federale Giuseppe Manfredi, che era a Lodz domenica ad assistere alla sconfitta con la Polonia: «C’è grande amarezza per non aver sfruttato l’occasione di qualificarci direttamente ai Giochi Olimpici. Quest’anno diverse cose non hanno funzionato e sono stati commessi degli errori». Un chiaro messaggio rivolto al tecnico Davide Mazzanti che va verso un probabile esonero. L’idea forte è affidarsi a Julio Velasco per le Olimpiadi. Mazzanti ne è consapevole. Non a caso, domenica, ha dichiarato: «Quest’estate abbiamo fatto un percorso ricco. Ma la stagione è stata povera di risultati e un allenatore si giudica dai risultati».
I problemi di Mazzanti
Prima dei risultati ci sono le ragioni che hanno portato la squadra a questo fallimento. Come è stato possibile che una squadra così forte, almeno questo si pensava nel 2018 dopo l’argento iridato, abbia raccolto molto meno di quello che si pensasse? Quella squadra è stata stravolta. Le ragioni possono essere assolutamente legittime, ma rimangono confinate nel segreto dei rapporti tra federazione, tecnico e giocatrici. Però se questa era la strada da intraprendere, bisognava accompagnarla con una maggiore consapevolezza di cosa si sarebbe potuto poi portare in campo. Sono state escluse le senatrici De Gennaro, Chirichella, Bosetti e poi Egonu relegata in panchina. La questione non è Egonu sì, Egonu no perché è fuorviante. Il nodo è che la squadra si è molto impoverita per mancanza di esperienza o per ragioni anagrafiche. E questo stato si è acuito con il torneo preolimpico in cui è venuta a mancare la palleggiatrice titolare, Alessia Orro, che ha preferito rinunciare.