
Nel Cluedo della Del Monte Coppa Italia l'indiziato, il vincitore del trofeo, era in cucina, una Cucine Lube Civitanova che torna alla Final Four di Coppa Italia dopo tre anni di assenza e lascia subito il segno rialzando il trofeo che assegna la coccarda tricolore per l'ottava volta nella propria storia. Un successo a cui la squadra di Giampaolo Medei è arrivata partendo sotto traccia, fuori dai radar dei pronostici, anche di quelli più quotati, alla fine però i biancorossi si sono portati a casa una vittoria meritata sul campo e impreziosita dalla prova di un avversario, Rana Verona, che ha dimostrato di essere un progetto sensato grazie ad un allenatore che sa quel che fa e come costruire e crescere una squadra. Ci sarà occasione anche per loro, la strada è quella giusta. A Bologna ha però vinto la Lube che nella finale più inaspettata, fuori Perugia e Trento le due big del campionato sino a ieri detentrici di tutto, è dovuta ricorrere ancora al tie-break, il terzo su tre gare della due giorni.
Bottolo, Gargiulo e Loeppky i protagonisti
La cronaca è presto detta, Civitanova vola avanti 2-0: Bottolo e Gargiulo sono i protagonisti nel primo set, Loeppky e il muro di squadra quelli del secondo. Poi qualcosa si inceppa contro un avversario che già in semifinale aveva dimostrato di avere le carte in regola per essere sul palcoscenico principale e che dal terzo set ha cambiato passo con un Keita straordinario anche in finale. Il maliviano, soprannominato l'Aquila del Mali per il suo agitare le braccia come se volasse dopo un punto in attacco o un ace, ha chiuso la finale con altri 30 punti (altrettanti ne aveva messi a segno in semifinale) e ha galvanizzato i compagni tanto da accendere Mozic in attacco e difesa, Sani in attacco (subentrato in posto 2 a Jensen), Vitelli (al posto di Cortesia) a muro, fino ad Abaev, il regista russo che il prossimo anno sarà sostituito dallo statunitense Micah Christenson, protagonista al servizio. Un cambio di passo che è valso il 2-2 che ha aperto al golgota del tie-break. Ma a patire nel quinto set è stata proprio Verona a subire i colpi decisi di una Lube capace di cancellare il momento negativo e tornare ad attaccare al 79%.
"Scusate se abbiamo vinto in anticipo"
Una Lube che ha anticipato i tempi di un progetto giovane, giovanissimo, che forse ha stupito anche i suoi condottieri (coach Medei "trofeo speciale, il mio primo alla Lube, per me una casa importante. La squadra? Forse ha vinto anche troppo presto, ma ovviamente sono felice"; il dg Cormio "scusate se abbiamo vinto in anticipo" e anche patron Giulianelli "questa è la dimostrazione che la Lube non dismette") ha messo in campo una determinazione da grande squadra. Bottolo ha fatto brillare gli occhi del ct De Giorgi a bordo campo, Gargiulo, Loeppky e, sopra tutti Balaso con le sue difese (meritatamente MVP della Final Four) hanno dominato il set corto.
La Lube non vinceva da tre stagioni, dallo scudetto 2021/22. La traversata del deserto è stata breve. Tre stagioni appena poi una nuova vittoria anche se per una realtà come la Lube forse è sembrata una eternità. Una vittoria forse anche arrivata in anticipo sui piani, passata per le mani del ventenne Boninfante, in panchina a Modena un anno fa e mai considerato come base di un progetto, che ha invece guidato la squadra marchigiana con grande carisma: "A livello personale Bologna mi porta fortuna perché due anni fa con Prata ho vinto una Coppa Italia di A3 con la stessa dinamica".