Galassi esclusivo: "Ecco qual è la forza dell'Italia"

Il centrale azzurro carica la squadra in vista del match contro l'Ucraina con Parigi 2024 nel mirino
Galassi esclusivo: "Ecco qual è la forza dell'Italia"© LAPRESSE

A Rio con una grande idea in testa. Gianluca Galassi è tra i protagonisti della spedizione azzurra che in questi giorni si gioca l’accesso diretto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Questa sera l’Italia torna in campo alle 22, ora italiana, contro l’Ucraina con diretta su Sky Sport Arena e NOW. Il centrale azzurro da un anno lavora per arrivare pronto a questo appuntamento e ha dimostrato di essere carico, anche con la Repubblica Ceca in cui ha lasciato il segno con 13 punti in attacco. L’Olimpiade come chiodo fisso e come traguardo da raggiungere e vivere in maniera totalizzante.

Galassi, perché questo grande desiderio?
«Perché l’Olimpiade è la manifestazione più importante di tutte ed è sempre un’esperienza unica da vivere, poi farlo con questa squadra è ancora più importante. Qui a Rio sto vivendo bellissime sensazioni. Abbiamo la possibilità di qualificarci per Parigi e questo è il nostro grande obiettivo».

È difficile il cammino in questo torneo?
«È un torneo particolare e impegnativo a livello fisico e mentale, un po’ per la quantità di partite e un po’ per il periodo. Eravamo abituati ad un calendario in cui la manifestazione trainante della stagione, quest’anno l’Europeo, chiudeva l’impegno con la Nazionale. Quest’anno abbiamo avuto qualche giorno poi siamo ripartiti. Però siamo focalizzati tutti su questo obiettivo e daremo tutto per raggiungerlo».

Si sono visti risultati a sorpresa, si spiegano con questa particolare situazione?
«Ogni squadra arriva da un percorso diverso. Le squadre che sono uscite dall’Europeo presto sono più riposate. Anche le asiatiche. Qui la formula prevede subito due partite, poi un giorno di riposo e si riprende. Poi contano le vittorie e questo spinge tutte le squadre a dare il massimo per vincere, perché un successo in più o in meno può essere decisivo. Tutti giocano alla morte e ogni partita è una finale».

La Repubblica Ceca vi ha fato soffrire, oggi affrontate l’Ucraina. Ci sarà da soffrire?
«I cechi sono un buon team e lo hanno dimostrato anche con il Brasile, l’Ucraina proverà a fare la sua partita e farci qualche sorpresa, magari in battuta con Oleg Plotnytskiy. Questo è un raggruppamento difficile in cui ci sono almeno cinque squadre che se la possono giocano. C’è la Germania che ci ha fatto sudare all’Europeo e ha costruito un valido sistema di gioco. C’è Cuba che se va in serie, in battuta, diventa pericolosissima. Ci sono i padroni di casa del Brasile e non dimenticherei l’Iran. Si tratta di una squadra dalle buone qualità anche se non ha ancora trovato i giusti equilibri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Contro i cechi ha brillato in attacco. È una sua caratteristica?
«Sono un centrale con propensione all’attacco e sono pronto a dare il mio contributo quando Giannelli me lo chiede. I cechi erano in difficoltà nel gioco al centro e quindi abbiamo insistito».

Come sta il reparto centrali azzurro?
«Quest’estate c’è stato il problema di Simone Anzani, poi l’infortunio di Roberto Russo. Però il peggio è passato e qui abbiamo tre giovani giocatori bravi e futuribili. Spetta a De Giorgi gestirli e scegliere quando usarli a secondo delle loro caratteristiche».

State soffrendo un po’ in ricezione. Gli avversari vi conoscono meglio ora e spingono sulla battuta per limitarvi?
«Con noi tutte le squadre spingono di più e il servizio è un arma, forse quella che ci può limitare di più. Però è altrettanto vero che è difficile mantenere un tale livello al servizio per un’intera partita. Noi dobbiamo essere bravi a resistere per riprenderci e mettere Giannelli nelle condizioni migliori di far ripartire il nostro gioco. Anche la Polonia non riesce sempre a stare sui livelli delle finale dell’Europeo».

Quando il torneo preolimpico sarà finito, quanto tempo avrà per riposarsi prima dell’inizio del campionato?
«Io sono tra i più fortunati, avrò quasi una settimana».

Quando questi ritmi diventeranno insostenibili?
«A tratti lo sono già. E si vede: nel gioco affiorano la stanchezza e la mancanza di lucidità. Si punta troppo alla quantità. Noi però abbiamo come obiettivo di tenere alto il nostro livello di gioco. E lo faremo anche con l’Ucraina».

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A Rio con una grande idea in testa. Gianluca Galassi è tra i protagonisti della spedizione azzurra che in questi giorni si gioca l’accesso diretto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Questa sera l’Italia torna in campo alle 22, ora italiana, contro l’Ucraina con diretta su Sky Sport Arena e NOW. Il centrale azzurro da un anno lavora per arrivare pronto a questo appuntamento e ha dimostrato di essere carico, anche con la Repubblica Ceca in cui ha lasciato il segno con 13 punti in attacco. L’Olimpiade come chiodo fisso e come traguardo da raggiungere e vivere in maniera totalizzante.

Galassi, perché questo grande desiderio?
«Perché l’Olimpiade è la manifestazione più importante di tutte ed è sempre un’esperienza unica da vivere, poi farlo con questa squadra è ancora più importante. Qui a Rio sto vivendo bellissime sensazioni. Abbiamo la possibilità di qualificarci per Parigi e questo è il nostro grande obiettivo».

È difficile il cammino in questo torneo?
«È un torneo particolare e impegnativo a livello fisico e mentale, un po’ per la quantità di partite e un po’ per il periodo. Eravamo abituati ad un calendario in cui la manifestazione trainante della stagione, quest’anno l’Europeo, chiudeva l’impegno con la Nazionale. Quest’anno abbiamo avuto qualche giorno poi siamo ripartiti. Però siamo focalizzati tutti su questo obiettivo e daremo tutto per raggiungerlo».

Si sono visti risultati a sorpresa, si spiegano con questa particolare situazione?
«Ogni squadra arriva da un percorso diverso. Le squadre che sono uscite dall’Europeo presto sono più riposate. Anche le asiatiche. Qui la formula prevede subito due partite, poi un giorno di riposo e si riprende. Poi contano le vittorie e questo spinge tutte le squadre a dare il massimo per vincere, perché un successo in più o in meno può essere decisivo. Tutti giocano alla morte e ogni partita è una finale».

La Repubblica Ceca vi ha fato soffrire, oggi affrontate l’Ucraina. Ci sarà da soffrire?
«I cechi sono un buon team e lo hanno dimostrato anche con il Brasile, l’Ucraina proverà a fare la sua partita e farci qualche sorpresa, magari in battuta con Oleg Plotnytskiy. Questo è un raggruppamento difficile in cui ci sono almeno cinque squadre che se la possono giocano. C’è la Germania che ci ha fatto sudare all’Europeo e ha costruito un valido sistema di gioco. C’è Cuba che se va in serie, in battuta, diventa pericolosissima. Ci sono i padroni di casa del Brasile e non dimenticherei l’Iran. Si tratta di una squadra dalle buone qualità anche se non ha ancora trovato i giusti equilibri».

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