Contro i cechi ha brillato in attacco. È una sua caratteristica?
«Sono un centrale con propensione all’attacco e sono pronto a dare il mio contributo quando Giannelli me lo chiede. I cechi erano in difficoltà nel gioco al centro e quindi abbiamo insistito».
Come sta il reparto centrali azzurro?
«Quest’estate c’è stato il problema di Simone Anzani, poi l’infortunio di Roberto Russo. Però il peggio è passato e qui abbiamo tre giovani giocatori bravi e futuribili. Spetta a De Giorgi gestirli e scegliere quando usarli a secondo delle loro caratteristiche».
State soffrendo un po’ in ricezione. Gli avversari vi conoscono meglio ora e spingono sulla battuta per limitarvi?
«Con noi tutte le squadre spingono di più e il servizio è un arma, forse quella che ci può limitare di più. Però è altrettanto vero che è difficile mantenere un tale livello al servizio per un’intera partita. Noi dobbiamo essere bravi a resistere per riprenderci e mettere Giannelli nelle condizioni migliori di far ripartire il nostro gioco. Anche la Polonia non riesce sempre a stare sui livelli delle finale dell’Europeo».
Quando il torneo preolimpico sarà finito, quanto tempo avrà per riposarsi prima dell’inizio del campionato?
«Io sono tra i più fortunati, avrò quasi una settimana».
Quando questi ritmi diventeranno insostenibili?
«A tratti lo sono già. E si vede: nel gioco affiorano la stanchezza e la mancanza di lucidità. Si punta troppo alla quantità. Noi però abbiamo come obiettivo di tenere alto il nostro livello di gioco. E lo faremo anche con l’Ucraina».