Quel ragazzo biondo coi guantoni, in volo prima del miracolo in una notte di Champions League, non è solo un poster da consegnare alla storia. Perché quella giocata da attaccante di razza compiuta da Ivan Provedel, che ha regalato alla Lazio il pari in extremis contro l'Atletico Madrid, per i bookmaker è addirittura replicabile, considerando che il portiere biancoceleste è stato inserito tra i possibili marcatori della gara di stasera tra la Lazio e il Monza. E un'altra rete, in media, varrebbe 75 volte la posta.
Sarri si accontenterebbe di veder segnare anche uno dei suoi attaccanti, data la sterilità che accompagna il reparto offensivo da inizio stagione: Felipe Anderson ha fornito due assist al Maradona ma non segna, tra campionato e Champions, da dieci partite; ancor più lungo è il digiuno di Zaccagni che non fa centro da ben 14 gare. Quest'anno la Lazio ha realizzato cinque reti in cinque partite, di cui soltanto una arrivata dai piedi di una punta.
La situazione Immobile
Nello specifico da quel Ciro Immobile ancora fermo al timbro di Lecce alla prima giornata e risucchiato nel vortice delle critiche dopo qualche errore di troppo: «Ho sentito tante cose non vere, come la previsione di alcuni che io non possa mantenere certi numeri vista la mia età. Ci sono dei momenti nella vita di un calciatore che vanno affrontati, questo è un momento in cui per far entrare la palla ci vuole un po' più di tempo», è stata la risposta del bomber laziale alla vigilia. Il gol all’Olimpico gli manca dal 15 maggio, vuole regalare ai suoi il primo successo stagionale in casa e non usa giri di parole nel definire l’importanza del match di stasera contro i brianzoli di Palladino: «Per noi è una finale, non c’è altro termine. La squadra deve capire che al di là dei punti persi bisogna ritrovare lo spirito che si è visto con l’Atletico, bisogna tornare a essere quelli dello scorso anno e poi i risultati arriveranno da soli». Provedel martedì sera ha preso in prestito i suoi ferri del mestiere, quelli che torneranno utili a un Immobile distante solo tre lunghezze dalle 200 reti in Serie A. Anche per questo il turn-over di Sarri non lo coinvolgerà, almeno nella prima parte di gara: Ciro guiderà un tridente che potrebbe vedere l’inserimento di Pedro in sostituzione di uno tra Felipe Anderson e Zaccagni.
I dubbi di Sarri
Ma quello dello spagnolo non è l’unico dubbio del tecnico, pronto a spingersi verso una rotazione per reparto, all’interno di un meccanismo di gestione delle risorse tra l’impegno infrasettimanale contro il Torino e quello successivo a San Siro con il Milan. Per questo a centrocampo l’unico sicuro della titolarità è Luis Alberto, con gli indizi della vigilia che portano dritti a Guendouzi sull’altra mattonella da mezzala. Più difficile invece sciogliere il ballottaggio tra Cataldi e Rovella, ex della gara ancora in cerca della prima chance dall’inizio. Ma Sarri vuole evitare troppi rischi, basta guardare la classifica della Lazio per intuire che non è ancora il momento di sperimentare. A questa squadra serve una vittoria per ossigenare ambizioni e motivazioni, prima che diventi tutto terribilmente complicato.