Alcaraz, il cellulare e la pressione a Wimbledon: "Una battaglia persa"

Juan Carlos Ferrero, tecnico del talento spagnolo: "Gli ho consigliato di stare più isolato dal telefono"
Alcaraz, il cellulare e la pressione a Wimbledon: "Una battaglia persa"© Getty Images

Carlos Alcaraz giocherà la finale di Wimbledon contro Novak Djokovic in uno scontro generazionale che si ripresenta dopo l'ultima finale del Roland Garros vinta dal 36enne serbo. In palio ci sarà il posto numero 1 del Ranking Atp, al momento detenuto dal talento spagnolo che sull'erba londinese vorrà confermarsi ed evitare di cadere nella trappole della tensione che gli ha giocato un brutto scherzo nello Slam francese.

A soli 20 anni, Alcaraz è infatti una vera e propria star. Sul murciano c'è l'attenzione di tutto il mondo, ancor di più alla vigilia di una finale stellare come quella di Wimbledon. Ma quale è il rapporto tra il giovane Carlos e la celebrità? Come si tiene a riparo un ragazzo ventenne dalla pressione mediatica e dall'uso quotidiano di social network e cellulare? Questa una delle preoccupazioni di Juan Carlos Ferrero e di tutto il team di Alcaraz. "Non so se alla fine ce la faremo, perché è una battaglia un po' persa", ha rivelato il tecnico dello spagnolo in un incontro con la stampa, raccontando di come gli ha consigliato di staccare gli occhi dallo "schermo" dopo la qualificazione il finale: "Gli ho consigliato di stare più isolato dal telefono, da tutto quello che si dice e da tutto quello che gli arriva. Devi allontanare la partita da possibili tensioni e nervosismo, è la finale di Wimbledon".

Ferrero: "Gli ho consigliato di stare più isolato dal telefono"

Sui social network è facile essere raggiunti da opinioni, statistiche e dati, argomenti che possono distogliere l'attenzione: "Se è bravo o non è bravo, tutte le informazioni che vengono fornite il il giorno prima della finale, ipotesi se vince il primo game o non so cosa, se vince il primo set non so quanto.Tutte queste cose, indirettamente, non aiutano molto", aggiunge Ferrero. Il tecnico preferisce la disconnesione, come accaduto durante tutto il torneo con dei giorni di riposo: "Il motivo? Disconnessione e recupero fisico. Lo facciamo per resettare e rinfrescarci un po' in tornei che alla fine diventano lunghissimi". Dinamiche che avvicinano Alcaraz alla finale di Wimbledon, sull'erba dove lo spagnolo ha giocato solo 21 partite in tutta la sua vita, un possibile vantaggio per l'esperto Nole, ma che Ferrero non condivide pienamente: "Djokovic ha più favoritismi qui e questo può aiutare Carlos a essere più calmo". Vuole tranuqillità il tecnico del fenomeno 20enne che conclude: "Djokovic è un giocatore con due braccia e due gambe, proprio come noi".

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