L'ultimo attacco di Medvedev
Ma il game-partita non è bastato, e il seguito si è mostrato forse ancor più emozionante. Portatosi sul 3-1, Jannik ha ceduto la battuta nel quinto game, ma non ha permesso ugualmente a Medvedev di raggiungerlo, perché si è ripreso il break sulla successiva battuta del russo. L’ultimo attacco di Medvedev è giunto sul 5-2 per Sinner. Il russo è salito 5-3 cancellando un match point all’italiano, e sulla successiva battuta di Sinner ha avuto due palle per il 5-4, l’ultima sprecata con una scimunita sbracciata di dritto su una smorzata lavorata male.
Sinner, alle Finals di Torino da ammazza-grandi
Palla comoda, giusto da rifinire, sulla quale Medvedev ha preferito la chiusura di forza, riuscendo a spedire il dritto trenta centimetri oltre la riga. Una sorta di autodafé, la penitenza pubblica dei condannati dall’Inquisizione. Del resto, se Daniil non riesce mai a confermarsi nei tornei ai quali si presenta come campione in carica (e a Vienna lo era), una ragione deve pur esserci. È la decima vittoria di Sinner, quante ne ha ottenute Panatta in tutta la carriera. Più importanti quelle di Adriano, ma a Sinner il tempo per fare meglio non manca davvero. È anche il quarto successo dell’anno (dopo Montpellier, Toronto e Pechino), impresa mai riuscita a un tennista italiano. Il miglior viatico per presentarsi alle Finals di Torino nel ruolo di ammazza-grandi.