Coppa Davis, Volandri rivela: “Ecco che cosa mi ha detto Pietrangeli"

Il Capitano della Nazionale azzurra ha parlato al rientro a Fiumicino dopo lo splendido trionfo di Sinner e compagni a Malaga: le dichiarazioni

FIUMICINO (Roma) - "Siamo stanchi ma orgogliosi. Abbiamo scritto un pezzo di storia del tennis italiano". Lo ha detto a Fiumicino Filippo Volandri, dopo il trionfo contro l'Australia che ha permesso il ritorno in Italia della Coppa Davis dopo 47 anni. Il capitano non giocatore della nazionale italiana di tennis, è arrivato a Roma. Volandri, che ha viaggiato insieme alla famiglia, è sbarcato alle 14.45, ha ricevuto i complimenti di passeggeri ed operatori aeroportuali che gli hanno chiesto una foto ricordo. Sullo stesso volo ha viaggiato Nicola Pietrangeli, capitano non giocatore dei "Moschettieri" azzurri vincitori della Davis nel 1976 a Santiago del Cile: "Ecco la Coppa! È la vostra Coppa: l'affetto degli italiani, anche dalla tv, che abbiamo sentito tutti in Spagna, è stato il motore che ci ha permesso di sollevarla. Ce la siamo meritata".

"Voluto e sognato questa Coppa. Pietrangeli mi ha detto..."

Stanco ma raggiante, grandi sorrisi, un filo di commozione. Filippo Volandri, con in mano la "riproduzione" della Coppa Davis che viene data ai vincitori, accolto da personale di Adr, ha vissuto un bagno d'affetto all'uscita del Terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino. Per lui tanti applausi, selfie, congratulazioni di passeggeri e non. E poi la stretta di mano e l'abbraccio con Nicola Pietrangeli. "Abbiamo scritto veramente una pagina di storia - ha detto Volandri - Abbiamo tanto voluto, sognato la Coppa, dopo le tante difficoltà che abbiamo dovuto fronteggiare in questi due anni e mezzo da quando siamo partiti. Quattro esordienti in due anni, una squadra giovanissima, un traguardo raggiunto, forse, anche più velocemente di quanto ci aspettassimo. Siamo veramente orgogliosi. Ho trascorso benissimo la notte - ha aggiunto - dormire con la famiglia, con i bambini, è importantissimo. Noi lavoriamo con degli psicologi: per arrivare alla vetta - dicono - bisogna passare anche per notti insonni. Siamo passati per una fessura piccola piccola ma l'abbiamo fatto tutti insieme. Cosa mi ha detto Pietrangeli? Ha voluto fare una foto con me, mi ha detto 'è un passaggio di consegne'. Per me è stato un bel motivo d'orgoglio. Anche Bertolucci mi ha scritto prima della finale, mi ha detto: 'Portiamola a casa'"

"A Mattarella dirò che la Coppa è di tutti"

"Nessun invito declinato con il Presidente Mattarella, assolutamente no, siamo completamente a disposizione - ha spiegato il Capitano - Il problema è che il 21 dicembre i ragazzi partono per l'Australia e, probabilmente, qualcuno è già partito. Solo una questione logistica. Si sta trovando la data giusta per andare tutti dal Presidente: per noi è un onore ed un orgoglio. Al Presidente dirò che che è la Coppa di tutti: ovviamente non abbiamo salvato nessuna vita, parliamo di sport ma se, in un momento così complicato, riusciamo anche solo a regalare un sorriso la missione è compiuta. Abbiamo dei ragazzi che arrivavano da una stagione lunghissima, con poche energie - ha concluso - abbiamo cercato di canalizzare le energie rimaste, soprattutto di Sinner che proveniva dalle Finals e che poi è stato strepitoso. È stata la nostra una grande famiglia, ognuno ha fatto la sua parte. Anche la presenza di Matteo Berrettini è stata importante, così come la sua spinta. Da Capitano sono super felice, un sogno realizzato: la dedico a tutti gli italiani, alla mia famiglia".

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Sonego esalta la squadra: "Un gruppo di amici dove tutti ci vogliamo bene"

Le parole di Lorenzo Sonego: "Tante emozioni, ancora non riesco a descrivere quello che abbiamo provato. Ã? una cosa che cercavamo da un po' di anni, c'eravamo andati vicini, siamo cresciuti sempre di più e finalmente ci siamo riusciti: abbiamo portato la coppa a casa. Il doppio? Ci provo da un po' di anni, mi piace giocarlo, giocare a rete, provi emozioni diverse. Siamo un gruppo di amici dove tutti ci vogliamo bene, ragazzi umili e semplici, e questo ha fatto la differenza. Ci siamo caricati tanto, anche nelle sconfitte o nei momenti di difficoltà c'era il supporto di tutti, è stato fondamentale per andare avanti e vincere insieme - sui match point annullati da Sinner a Djokovic - Non ha battuto ciglio, lui ci ha guardato e ci ha caricato. Ho pensato 'o è matto o ci crede veramente'. È stato un fenomeno".

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FIUMICINO (Roma) - "Siamo stanchi ma orgogliosi. Abbiamo scritto un pezzo di storia del tennis italiano". Lo ha detto a Fiumicino Filippo Volandri, dopo il trionfo contro l'Australia che ha permesso il ritorno in Italia della Coppa Davis dopo 47 anni. Il capitano non giocatore della nazionale italiana di tennis, è arrivato a Roma. Volandri, che ha viaggiato insieme alla famiglia, è sbarcato alle 14.45, ha ricevuto i complimenti di passeggeri ed operatori aeroportuali che gli hanno chiesto una foto ricordo. Sullo stesso volo ha viaggiato Nicola Pietrangeli, capitano non giocatore dei "Moschettieri" azzurri vincitori della Davis nel 1976 a Santiago del Cile: "Ecco la Coppa! È la vostra Coppa: l'affetto degli italiani, anche dalla tv, che abbiamo sentito tutti in Spagna, è stato il motore che ci ha permesso di sollevarla. Ce la siamo meritata".

"Voluto e sognato questa Coppa. Pietrangeli mi ha detto..."

Stanco ma raggiante, grandi sorrisi, un filo di commozione. Filippo Volandri, con in mano la "riproduzione" della Coppa Davis che viene data ai vincitori, accolto da personale di Adr, ha vissuto un bagno d'affetto all'uscita del Terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino. Per lui tanti applausi, selfie, congratulazioni di passeggeri e non. E poi la stretta di mano e l'abbraccio con Nicola Pietrangeli. "Abbiamo scritto veramente una pagina di storia - ha detto Volandri - Abbiamo tanto voluto, sognato la Coppa, dopo le tante difficoltà che abbiamo dovuto fronteggiare in questi due anni e mezzo da quando siamo partiti. Quattro esordienti in due anni, una squadra giovanissima, un traguardo raggiunto, forse, anche più velocemente di quanto ci aspettassimo. Siamo veramente orgogliosi. Ho trascorso benissimo la notte - ha aggiunto - dormire con la famiglia, con i bambini, è importantissimo. Noi lavoriamo con degli psicologi: per arrivare alla vetta - dicono - bisogna passare anche per notti insonni. Siamo passati per una fessura piccola piccola ma l'abbiamo fatto tutti insieme. Cosa mi ha detto Pietrangeli? Ha voluto fare una foto con me, mi ha detto 'è un passaggio di consegne'. Per me è stato un bel motivo d'orgoglio. Anche Bertolucci mi ha scritto prima della finale, mi ha detto: 'Portiamola a casa'"

"A Mattarella dirò che la Coppa è di tutti"

"Nessun invito declinato con il Presidente Mattarella, assolutamente no, siamo completamente a disposizione - ha spiegato il Capitano - Il problema è che il 21 dicembre i ragazzi partono per l'Australia e, probabilmente, qualcuno è già partito. Solo una questione logistica. Si sta trovando la data giusta per andare tutti dal Presidente: per noi è un onore ed un orgoglio. Al Presidente dirò che che è la Coppa di tutti: ovviamente non abbiamo salvato nessuna vita, parliamo di sport ma se, in un momento così complicato, riusciamo anche solo a regalare un sorriso la missione è compiuta. Abbiamo dei ragazzi che arrivavano da una stagione lunghissima, con poche energie - ha concluso - abbiamo cercato di canalizzare le energie rimaste, soprattutto di Sinner che proveniva dalle Finals e che poi è stato strepitoso. È stata la nostra una grande famiglia, ognuno ha fatto la sua parte. Anche la presenza di Matteo Berrettini è stata importante, così come la sua spinta. Da Capitano sono super felice, un sogno realizzato: la dedico a tutti gli italiani, alla mia famiglia".

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