Jannik Sinner e il passo del canguro che lo porta sempre più in alto

Al sesto quarto di finale Slam (Panatta e Berrettini eguagliati; a -4 dal record di Pietrangeli), Jannik in Australia è uno schiacciasassi: quattro 3-0 di fila e uno stato di forma che premia la sua meticolosa preparazione

Il passo del canguro è un gioco all'aperto che si fa saltellando a piedi uniti per arrivare al traguardo. In Australia, noblesse oblige, Sinner sta saltando sempre più in alto. Lo dimostra il modo con il quale si è guadagnato l'appuntamento con Rublev (Laver Arena, 23 gennaio, ore 10 italiane). Jannik, non soltanto ha inanellato il quarto 3-0 di fila in uno Slam, qualificandosi al sesto quarto di finale che gli ha consentito di eguagliare Panatta e Berrettini, a -4 dal record di Pietrangeli.

Il N.4 al mondo è il quarto italiano di sempre ad entrare nei primi otto di un Major senza cedere nemmeno un parziale: prima di lui, ci erano riusciti soltanto Gianni Cucelli, Beppe Merlo e Corrado Barazzutti. E, last but not least, è anche il primo italiano ad arrivare per due volte ai quarti dello Slam australiano. La partenza lanciata dell'azzurro nella stagione che può segnarne la definitiva consacrazione ai vertici del tennis mondiale affonda le sue radici nella meticolosa preparazione effettuata con il proprio team, rinunciando anche a ricchi inviti a tornei esibizione.

Sinner sta trasmettendo una splendida immagine di sé e del tennis italiano

Sinner l'ha rimarcato dopo avere sconfitto Khachanov: "Sono contento di essere di nuovo in un quarto di Slam. Può sembrare una cosa facile, ma facile non lo è affatto. Penso soltanto a dare il massimo in campo e all'atteggiamento da tenere, l'unica cosa che possa controllare. Mi considero una persona semplice, qui sto vivendo un tempo bellissimo con la mia squadra e questa è la cosa più preziosa che possiamo fare. Una cosa è certa: scenderò in campo con il sorriso".

La disarmante semplicità grazie alla quale Jannik fa sembrare facili le cose difficili è una delle ragioni del suo successo, coniugata alla felicità di giocare a questi livelli e alla fiducia reciproca che caratterizza il legame con Vagnozzi e Cahill. Sinner sta trasmettendo una splendida immagine di sé e del tennis italiano, come se l'effetto delle notti magiche di Torino e di Malaga non dovesse finire mai. Parafrasando Bruce Chatwin, vincere in Australia dà un delizioso senso di sicurezza.

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