Pagina 2 | Panatta incorona Sinner: "Grande campione, vincerà tanti Slam. Medvedev…"

Adriano Panatta incorona Jannik Sinner. Dopo il trionfo in finale dell’azzurro contro Daniil Medvedev, con il talento altoatesino capace conquistare il primo torneo Slam della sua carriera dopo una clamorosa rimonta conclusa con la vittoria al quinto set, anche l’ultimo azzurro capace di alzare al cielo una delle quattro Coppe di uno dei quattro titoli più importanti della stagione ha voluto celebrare il successo del giovane campione di San Candido. Da Panatta a Sinner, 48 anni dopo il tennis italiano ha trovato nuovamente un super giocatore in grado di far esultare tutti gli italiani. Sono passati 17395 giorni dall’ultimo trionfo nel singolare maschile (al Roland Garros nel giugno '76) e proprio questa lunga attesa, forse, ha reso la vittoria del 22enne azzurro in una domenica mattina di fine gennaio ancora più dolce.

Quella di Sinner non è stata una vittoria semplice. Anzi, tutto il contrario. È stata una partita complessa, una vittoria difficile, un trionfo sofferto, una maratona, una battaglia infinita, ma forse proprio per questo un successo ancora più bello ed emozionante. Dopo la partenza lenta nei primi due set, dove il numero 3 del mondo sembrava aver trovato il modo di piegare la resistenza dell’azzurro, Jannik ha trovato la forza di reagire conquistando al quinto set un successo storico, che di fatto entra immediatamente nella leggenda dello sport italiano e mondiale.

Anche Paolo Bertolucci e Adriano Panatta, nel classico appuntamento quotidiano nel podcast “La Telefonata” hanno voluto celebrare l’impresa dell’azzurro, primo italiano proprio dopo Panatta a conquistare un titolo del Grande Slam nel singolare maschile. Già il titolo della trasmissione è indicativo: “Grande, grande, grande”. Come la celeberrima canzone di Mina anche Sinner è entrato nella leggenda.

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Sinner-Medvedev, "la telefonata" Panatta-Bertolucci

Bertolucci inizia la conversazione con Panatta spiegando la sua reazione nel momento in cui Sinner ha ottenuto la vittoria contro Medvedev: "Io guarda ho fatto un urlo devo dire alla fine che poche volte nella vita. Troppo bello, troppo godurioso e poi portata a casa così, sotto due set a zero, partendo male, ci siamo anche sentiti, era lento. Poi piano piano, piano piano l'ha agganciato. Comunque primi due set Medvedev devo dire ha giocato a livelli che ha sfiorato la perfezione però il ragazzo piano piano... e alla fine è diventato a chi ha più attributi e da quel punto di vista lì, secondo me, in tanti si fanno male scontrandosi con lui". A quel punto interviene Panatta: "Disamina del match completamente sbagliata. Allora, ora ve la spiego io. Il russo oggi è andato contro la sua natura. Devo dire questo lo avevi detto anche tu ieri, l'unica cosa che hai indovinato in 15 giorni. Lui si è messo a giocare contro la sua natura, cioè anticipando, non dando tempo, ha aggredito diciamo Sinner". A quel punto Bertolucci aggiunge: "Lo prendeva sul tempo".

E Panatta conferma: "Sì, Sinner ha bisogno di quel decimo di secondo per spostarsi, per prendere la mira. Quando deve giocare un po' d'istinto diventa meno forte. Poi ha giocato in maniera straordinaria, un livello... Però io ti dico che, se dicessi la famosa frase che tu ricordi 'Non ho mai avuto il minimo dubbio' ti ricordi? Lo dicevamo sempre con Berardinelli... non era proprio così. Però ero convinto che lui avesse molte chance per tornare e vincere il match perché primo non credevo che il russo potesse continuare così e infatti si è visto, a quel ritmo lì è difficile giocare per due ore, due ore e mezza, tre ore in quella maniera lì. E infatti come hai detto tu poi il livello si è un pochino abbassato, la velocità si è un pochino abbassata e ha avuto più tempo anche per tornare in palla. Però detto questo io quando ho visto Sinner entrare in campo, guarda c'avevo vicino mia moglie Anna le ho detto 'non ha la stessa faccia dell'altro giorno con Djokovic' (e Bertolucci aggiunge "era quasi bianco", nda). No, lo vedi era quasi di cattivo umore, che lui invece non è mai così, quando entra è sereno. Me lo ha fatto vedere anche un po' più umano, perché vuol dire che anche lui sente la pressione".

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Panatta e Bertolucci incoronano Sinner

A questo punto Bertolucci aggiunge: "Anche lui diciamo che oggi il braccio scorreva un po' di meno, i piedi erano un po' meno reattivi, però poi dopo ripeto in fondo ragazzi quando si tratta di metterla sul braccio di ferro, eh bisogna che gli altri si scanzino perché non c'è spazio". E Panatta: "Eh poi quando prende quel ritmo lì, a quella velocità lì...". E Bertolucci replica: "Alla fine veramente imbarazzante. L'altro era proprio... non ne ne aveva più, lui ha tirato cinque o sei dritti in corsa, una roba pazzesca e anche l'ultimo game che sembrava 'Oddio adesso un attimo di paura, di tentennamento, 30-30', ha tirato giù due frigoriferi pazzeschi, fenomenale".

Poi Panatta, a questo punto, incorona definitivamente Sinner e le parole del campione azzurro suonano un po' come la chiusura del cerchio, il definitivo passaggio di testimone: "Lui è un grande campione". E Bertolucci regala il titolo del Podcast: "Grande, grande, grande". E Panatta aggiunge: "Adesso non so se raggiungerà mai i 24 di Djokovic". Bertolucci aggiunge: "Quelli so tanti, però ne vincerà tanti". E Panatta: "Ne vincerà tanti. Rimarrà nella storia del tennis mondiale". Bertolucci prosegue: "Questa è la prima grandissima giornata dopo la Coppa Davis però ce ne saranno tante e vedrai che riuscirà a fermare l'Italia come i grandi match di calcio". Panatta non ha dubbi e completa il suo discorso su Sinner: "E poi ti dico una cosa. Lui è un grande prodotto di esportazione del nostro Paese. Perché lui è un bravo ragazzo, intelligente, modesto, è sereno quando parla con la stampa". Anche Bertolucci è d'accordo: "Ha ringraziato la famiglia, veramente c'ha un bellissimo rapporto. E poi l'abbiamo visto anche noi, il ragazzo è modesto ed è uno spot meraviglioso". Insomma Sinner è nella storia dello sport e due grandi campioni della storia del tennis italiano hanno riconosciuto lo splendido percorso di Jannik. Questo però è solo l'inizio di un cammino che regalerà ancora tantissime gioie agli italiani. Lo spettacolo è appena cominciato.

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Sinner-Medvedev, "la telefonata" Panatta-Bertolucci

Bertolucci inizia la conversazione con Panatta spiegando la sua reazione nel momento in cui Sinner ha ottenuto la vittoria contro Medvedev: "Io guarda ho fatto un urlo devo dire alla fine che poche volte nella vita. Troppo bello, troppo godurioso e poi portata a casa così, sotto due set a zero, partendo male, ci siamo anche sentiti, era lento. Poi piano piano, piano piano l'ha agganciato. Comunque primi due set Medvedev devo dire ha giocato a livelli che ha sfiorato la perfezione però il ragazzo piano piano... e alla fine è diventato a chi ha più attributi e da quel punto di vista lì, secondo me, in tanti si fanno male scontrandosi con lui". A quel punto interviene Panatta: "Disamina del match completamente sbagliata. Allora, ora ve la spiego io. Il russo oggi è andato contro la sua natura. Devo dire questo lo avevi detto anche tu ieri, l'unica cosa che hai indovinato in 15 giorni. Lui si è messo a giocare contro la sua natura, cioè anticipando, non dando tempo, ha aggredito diciamo Sinner". A quel punto Bertolucci aggiunge: "Lo prendeva sul tempo".

E Panatta conferma: "Sì, Sinner ha bisogno di quel decimo di secondo per spostarsi, per prendere la mira. Quando deve giocare un po' d'istinto diventa meno forte. Poi ha giocato in maniera straordinaria, un livello... Però io ti dico che, se dicessi la famosa frase che tu ricordi 'Non ho mai avuto il minimo dubbio' ti ricordi? Lo dicevamo sempre con Berardinelli... non era proprio così. Però ero convinto che lui avesse molte chance per tornare e vincere il match perché primo non credevo che il russo potesse continuare così e infatti si è visto, a quel ritmo lì è difficile giocare per due ore, due ore e mezza, tre ore in quella maniera lì. E infatti come hai detto tu poi il livello si è un pochino abbassato, la velocità si è un pochino abbassata e ha avuto più tempo anche per tornare in palla. Però detto questo io quando ho visto Sinner entrare in campo, guarda c'avevo vicino mia moglie Anna le ho detto 'non ha la stessa faccia dell'altro giorno con Djokovic' (e Bertolucci aggiunge "era quasi bianco", nda). No, lo vedi era quasi di cattivo umore, che lui invece non è mai così, quando entra è sereno. Me lo ha fatto vedere anche un po' più umano, perché vuol dire che anche lui sente la pressione".

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